Venerdì 7 febbraio, ore 18.00, cinema Vittoria, Monopoli . Anteprima nazionale: Song ‘e Napule dei Manetti Bros; in sala Marco e Antonio Manetti.
Il film nasce da un’idea dell’attore Giampaolo Morelli che ha voluto raccontare attraverso il mondo dei cantanti neomelodici partenopei, l’onesta bellezza della città di Napoli.
I Manetti bros manifestano il loro amore per la città di Napoli, per chi ne ricorda il finale, già dai tempi di “Zora la vampira”. Con Son ‘e Napule ne decretano amore eterno.
Loro detestano essere catalogati come registi di GENERE. Soprattutto Marco lo ribadisce ogni volta.
Le storie nascono e si sviluppano attraverso le loro passioni. Difatti ancora una volta vi sono diverse contaminazioni ed omaggi. Certo ha tutte le caratteristiche di una commedia (si ride moltissimo), si visita la Napoli dei quartieri spagnoli a bordo di una Giulietta d’epoca (omaggio ai polizieschi anni ’70), si partecipa alla festa del matrimonio di Antonietta Scornaienco (ho ricordato Mario Merola), vediamo pallottole viaggiare alla velocità di un fumetto.
Ho trovato vincente la colonna sonora firmata da Pivio e Aldo De Scalzi, i testi delle canzoni arrangiate dagli Avion Travel ma soprattutto i dialoghi strepitosi di Michelangelo La Neve.
Marco Manetti ha rivelato che la sceneggiatura ha visto diversi ritocchi, in un work in progress di situazioni che si sono aggiunte man mano che giravano il film (vedi il personaggio del portiere che staziona sul suo scooter armato di telefonino).
Ha raccontato di quanto tengano a trasmettere agli attori e a tutta la troupe, quotidianamente, la volontà di lavorare divertendosi sempre; di quando hanno contattato il cantante Gigi D’Alessio chiedendogli di prender parte al film (del resto è un po’ la sua storia).
Il film si differenzia dai primi lavori perché ha una veste di facile lettura rispetto agli altri, quindi di presa maggiore sul pubblico che sono sicura saprà apprezzarlo. Mi auguro che la critica, questa volta, sia benevola con loro, che ci metta O‘CORE.
I fratelli Manetti non me ne vogliano se dico che per me questa è una vera e propria STORIA D’AMORE da collocare nel genere romantico. Ora so che per il prossimo San Valentino mi piacerebbe tanto ricevere in regalo una dolce serenata.
Frase da non dimenticare: “Ciao, Cuoricina, come ti chiami?”.
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