La cena di Natale - Locandina |
Regia: Marco Ponti
Soggetto: Marco Ponti
Sceneggiatura: Marco Ponti
Casa di produzione: I.I.F. Italian International Film
Distribuzione: (Italia) 01 Distribution
Fotografia: Roberto Forza
Montaggio: Consuelo Catucci
Musiche: Gigi Meroni
Interpreti e personaggi: Riccardo Scamarcio: Damiano; Laura Chiatti: Chiara; Michele Placido: Don Mimì; Maria Pia Calzone: Ninella; Antonella Attili: Lorenza; Eugenio Franceschini: Luca; Antonio Gerardi: Damiano; Veronica Pivetti: Veronica; Eva Riccobono: Eva; Dario Aita: Dario; Giulia Elettra Gorietti: Lara; Uccio De Santis: Uccio; Crescenza Guarnieri: Maura; Ivana Lotito: Angela; Angelo De Matteis: Antonio
Lingua originale: italiano
Paese di produzione: Italia
Anno: 2016
Durata: 95 min
Soggetto: Marco Ponti
Sceneggiatura: Marco Ponti
Casa di produzione: I.I.F. Italian International Film
Distribuzione: (Italia) 01 Distribution
Fotografia: Roberto Forza
Montaggio: Consuelo Catucci
Musiche: Gigi Meroni
Interpreti e personaggi: Riccardo Scamarcio: Damiano; Laura Chiatti: Chiara; Michele Placido: Don Mimì; Maria Pia Calzone: Ninella; Antonella Attili: Lorenza; Eugenio Franceschini: Luca; Antonio Gerardi: Damiano; Veronica Pivetti: Veronica; Eva Riccobono: Eva; Dario Aita: Dario; Giulia Elettra Gorietti: Lara; Uccio De Santis: Uccio; Crescenza Guarnieri: Maura; Ivana Lotito: Angela; Angelo De Matteis: Antonio
Lingua originale: italiano
Paese di produzione: Italia
Anno: 2016
Durata: 95 min
Dopo Io
che amo solo te torna la coppia
Scamarcio-Chiatti in un’ideale prosecuzione di buoniste gesta
familiari, guastate da corna e parenti serpenti.
Chiara,
incinta di 8 mesi e suo marito Damiano, si apprestano ad affrontare
la consueta cena di Natale nella cornice di Polignano a Mare
(Puglia). Lei è entusiasta, mentre lui la trascura e ha un’amante
che gli confesserà ben presto di essere in dolce attesa…I bambini
potrebbero diventare due e Chiara mangia la foglia ben presto,
fomentata da un’amica sospettosa e paranoica.
Ma
nonostante i sospetti, gli screzi,gli amici pettegoli, gli impegni di
lavoro, bisogna trovare le forze per ricomporre la famiglia la sera
di Natale a casa di Matilde, la madre di Damiano. Matilde è
meravigliata dal regalo di Don Mimì (suo marito), che dopo averla
trascurata negli ultimi tempi, le fa avere un anello di smeraldo e
decide contro i programmi già stabiliti di invitare la sua famiglia
e i consuoceri nella sua grande casa.
Attorno a
quella tavola vediamo una nutrita schiera di personaggi, storie che
si intrecciano, equivoci che minacciano di far esplodere una
notizia-bomba e constatiamo tanti film del passato più recente in un
coktail più o meno voluto di citazioni: Parenti
serpenti, Indovina chi viene a Natale, Una famiglia perfetta o
Happy family.
Anche in
questo film non poteva mancare la ragazzina complessata sessualmente
che si fa regalare un vibratore o la storia gay di un avvocato che,
mentre tresca con l’impiegato di una boutique conosciuto in
famiglia, è impegnato a dare un figlio alla sua migliore amica
lesbica, una Eva Riccobono che coniuga con arguzia e spirito
burlesque sensualità e comicità.
Non manca
nemmeno nel tableau di famiglia, la zia snob milanese (Veronica
Pivetti) venuta a trovare Matilde, che punta molto a distinguersi da
quel branco di paesani meridionali. Ma il suo personaggio non è
ahimé molto valorizzato.
Tra
capitoni, ansiolitici, test di gravidanza, amanti stalker, ascensori
bloccati ne succederanno di tutti i colori…ma l’happy end di
Natale è sempre in agguato. Chiara e Damiano si riconcilieranno
prima del parto?
Dal suo
best-seller omonimo, Luca Bianchini riporta sullo schermo grazie alla
regia di Marco Ponti i personaggi del suo primo romanzo. Il risultato
è senz’arte né parte, ma abbastanza discreto da trascinare via
lo spettatore in un’ora e mezza di spensieratezza. Belli i
paesaggi, le luci natalizie e il clima paesano
Ma i luoghi
comuni dell’attuale commedia all’italiana (esiste ancora una
commedia all’italiana?) pullulano e si poteva fare di più.
Il regista
ci tiene a sottolineare di aver dedicato il film a Bud Spencer.
Apprezziamo il ricordo e lo sforzo, anche se forse il grande Piedone
avrebbe preferito un film di altro genere per essere commemorato
Recensione a cura di :
Guido Colletti
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