- LA TERZA MADRE (2007)


Regia/Director: Dario Argento
Soggetto/Subject: Dario Argento
Sceneggiatura/Screenplay: Dario Argento, Jace Anderson, Adam Gierasch, Walter Fasano, Adam Gierasch, Simona Simonetti
Interpreti/Actors: Asia Argento, Cristian Solimeno, Adam James, Moran Atias, Valeria Cavalli, Philippe Leroy, Daria Nicolodi, Coralina Cataldi Tassoni, Udo Kier, Robert Madison, Paolo Stella, Clive Riche, Massimo Sarchielli, Barbara Mautino, Gisella Marengo, Marica Coco
Fotografia/Photography: Frederic Fasano
Musica/Music: Claudio Simonetti
Costumi/Costume Design: Ludovica Amati
Scene/Scene Design: Francesca Bocca, Valentina Ferroni
Montaggio/Editing: Walter Fasano
Produzione/Production: Medusa Film, Sky
Distribuzione/Distribution: Medusa Film S.p.A.
Vendite all'estero/Sales abroad: Myriad Pictures
censura: 101028 del 10-08-2007

Ricordo quasi come se fosse oggi la visione in sala. Correva l’anno 2007, tutto sommato un buon periodo per l’horror in generale. La saga di Saw dava il peggio di sé riscuotendo un ottimo successo di pubblico e da poco aveva visto la luce anche il trucido Hostel del promettente autore Eli Roth (rivelatosi poi una mezza sola). Robetta divertente per chi ama il gore insomma ma non proprio dei capolavori della settima arte, sangue e ignoranza a tutto schermo, lontanissimi dalla raffinatezza di L’esorcista o de Il seme della follia. L’Italia non perse l’occasione di rispondere al richiamo di un mercato famelico di horror con ben due uscite per il 2007: il ritorno al thriller per Pupi Avati e un nuovo horror stregonesco da parte di Dario Argento. I fans del genere ebbero non pochi problemi a formulare dei pronostici poiché da tempo immemore Avati si era fossilizzato su un cinema di tipo autoriale mentre il Darione nazionale sfornava un gialletto dietro l’altro, film graziosi ma dal taglio un po’ televisivo come Nonhosonno e Il cartaio.
Su Il nascondiglio di Pupi Avati non c’è molto da dire, si tratta di un bel giallo dai toni macabri, raffinato, tecnicamente molto solido ma dal sapore un po’ datato. Ben altro discorso fu per Argento che, in anteprima al festival del cinema di Toronto, mostrò un film assolutamente anomalo rispetto ai suoi lavori precenti, forte, a tratti involontariamente comico ma al contempo spaventoso, carico di erotismo e trash. 


Trama: degli scavi in un cimitero romano risvegliano la potente e antica Mater Lacrimarum che con la magia richiama i suoi servi da tutto il mondo. Adoperando le catacombe come base operativa, questa regina delle streghe insedia un vero regno del terrore allo scopo di far impazzire tutti quelli che dalla superficie percepiscono, loro malgrado, le sue voci negative.

L’anomalia più consistente rispetto alla filmografia di Argento non riguarda né gli effetti visivi, né lo stile registico/fotografico, è una questione di sceneggiatura. Per la prima volta Argento si scrolla di dosso la tipica struttura da mistery movie: “Una serie di omicidi, l’assassino è …”. Infatti, sebbene si ricolleghi debolmente ai suoi capolavori Suspiria e Inferno, questa pellicola ha molti più punti in comune con Demoni di Lamberto Bava e Zombi2 di Lucio Fulci. Tutto ciò fa de La terza madre il primo vero horror di Dario Argento perché per quanto belli, Suspiria e Inferno sono in realtà dei gialli mascherati da film dell’orrore.
Ci troviamo di fronte ad una summa di TUTTO l’horror italiano e come da tradizione, oltre a sangue e sbudellamenti, in La terza madre troviamo anche tanto sesso. Le produzioni U.S.A. ci avevano (male) abituati a film come Saw, zeppi di torture e mutilazioni ma capaci di censurare un seno nudo per ridicole questioni di pudicizia. Argento non ha paura di far spogliare le sue attrici per guadagnarsi fino in fondo un meritato VM14 e porre la ciliegina sulla torta alla sua giostra per adulti.
Siamo quindi di fronte a un divertissement oscillante fra trash e gore? ... Sì … Ma no perché qualcosa d’interessante si può leggere anche a livello di sotto testi, in questa Madre Lacrimarum nascosta sotto terra che urla tutta la sua negatività contro le persone, facendole uscire di senno. Un intento Carpenteriano di rappresentare l’alienazione e l’ipnosi offerte dalla società moderna, discorso portato avanti da Rob Zombie col bellissimo Le streghe di Salem. A parte questa mia analisi che può essere condivisa o no, non si può negare che La terza madre (assieme magari a 28 giorni dopo di Danny Boyle) rimane uno dei rari tentativi di rappresentare una fine del mondo europea, lontana dagli ampi spazi e dalla forzata spettacolarità del cinema americano.
Gli effetti speciali di Sergio Stivaletti sono ottimi. Il punto più debole del film è sicuramente la recitazione, nonostante sia anche la maggiore dispensa di risate fornita dalla pellicola. Eviterò di sparare sulla croce rossa accanendomi con le solite battutacce atte a stabilire se Asia Argento sia di razza o meticcia. Il problema è l’intero cast, forse anche la direzione degli attori. 



Ci tengo a precisare che chi scrive questa recensione non nutre nessuna esaltazione nei confronti di Dario Argento. Non ho difficoltà ad affermare che Il cartaio è un filmetto di nessun interesse, Dracula3D un trashone di pura comicità involontaria e Giallo uno dei film più brutti e noiosi degli ultimi trent’anni. Non di meno La terza madre è un film meritevole di essere riscoperto, una creatura muta forma capace di far ridere lo spettatore per poi spaventarlo un minuto dopo, un prodotto audio-video forse difettoso ma assolutamente estraneo alla noia, capace negli ultimi venti minuti di lanciarsi in un "tour de force" d’impressionante potenza visiva.

Curiosità.
Uno spezzone del film è diventato tristemente famoso per la sua bruttezza. Mi riferisco al momento in cui una donna, vittima dell’incanto delle streghe, getta il suo neonato nel Tevere e da questo si stacca un pezzo di plastica. Vedendo questa scena tutti abbiamo dedotto che fosse stato usato un bambolotto scadente preso da qualche mercatino. Una visione più attenta rivela che l'oggetto incriminato altro non è che un sonaglino tenuto dal bimbo, un giocattolo, quindi non un braccino del cicciobello.

Il film è uscito in dvd per la Medusa Video (clicca qui per maggiori dettagli )

Recensione a cura di:
 Marco Sambiagio

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