BALLAD IN BLOOD (2016) di Ruggero Deodato - recensione del film


BALLAD IN BLOOD (2016) di Ruggero Deodato
Dopo una lunghissima serie di progetti abortiti tra cui un Cannibal holocaust 2, il Lucca film festival ed Europa cinema di Viareggio hanno avuto la splendida idea di proiettare in anteprima mondiale l’ultimo film di uno dei nostri più grandi registi, ovvero Ballad in blood di Ruggero Deodato.
Prima della proiezione sul film, erano trapelate poche notizie, ovvero che Deodato aveva preso spunto dal celebre fatto di cronaca nera dell’omicidio di Meredith Kercher e che avrebbe utilizzato attori quasi del tutto esordienti, inoltre era spuntato un trailer. Basandomi su questo e sui pochi minuti che lo componevano, mi ero schierato tra quelli che avevano espresso dubbi sulla bontà della pellicola.
Purtroppo ho dovuto saltare la proiezione a lucca, mentre per quella di Viareggio non me la sarei persa per niente al mondo.
Proiezione prevista per le ore 18.30, orario abbastanza anomalo, per un film che avrebbe dovuto richiamare un vasto pubblico di appassionati.
Deodato con la sua classica simpatia ci presenta per qualche minuto il suo film per poi sedersi in mezzo al pubblico e scherzare con qualche spettatore, “signora si sieda accanto a qualcuno, c’è il sangue, poi si spaventa “.

Il film, come detto precedentemente, parte dal “plot” narrativo dell’omicidio di Perugia, quindi un contesto universitario giovanile a base di sesso, droga e “sprezzo” per la vita, apparentemente esaltata, mai però rispettata.
Ma è solo una piccola premessa, per poi svilupparsi indipendentemente prendendo una svolta molto onirica e mai diventare “ruffiano” prendendo posizioni di comodo.
Qua sta il grande merito di Deodato, ovvero aver affrontato un argomento scomodissimo (e dove il buon 70% di registi si sarebbe incanalato in una precisa derivazione moralistica), senza giudicare nessuno, vittime e colpevoli.
La regia è sempre ottima, Deodato è sempre stato un signor regista e qui dimostra tutta la sua maestria nel controllare i movimenti di macchina e regalare agli spettatori gli elementi shock nei punti giusti, senza scadere mai nel pacchiano e nel ridicolo.
C’è molta violenza, ma anche molto erotismo, il tutto mai volgare, in questo il regista riesce a mantenere una certa poesia “erotica” anche nei momenti dove ci sono orge, sesso spinto ecc.. e quindi il limite tra la volgarità e l’erotismo rimane sottilissimo.
La recitazione è funzionale e tenendo conto anche della prima prova attoriale in un contesto così forte, non posso fare altro che i complimenti a tutto il cast.
Altro elemento molto positivo della pellicola è la colonna sonora di Claudio Simonetti, veramente formidabile e la migliore che il maestro ha fatto negli ultimi anni.
In sostanza ballad in blood è un film ben riuscito e superiore di gran lunga a tanti prodotti di genere italiani.

Regia: Ruggero Deodato; Sceneggiatura: Ruggero Deodato, Jacopo Mazzuoli,  Angelo Orlando; Cast: Gabriele Rossi "Jacopo"; Ernesto Mahieux "Leo"; Carlotta Morelli "Lenka"; Noemi Smorra "Elizabeth"; Produttore: Massimo Esposti; Musiche: Claudio Simonetti; Direttore della fotografia: Mirko Fioravanti; Montaggio: Daniel de Rossi

Recensione a cura di:
Federico Tadolini | Crea il tuo badge

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