NO GRAZIE, IL CAFFE' MI RENDE NERVOSO (1982)

Regia/Director: Lodovico Gasparini
Soggetto/Subject: Massimo Troisi
Sceneggiatura/Screenplay: Lello Arena, Michel Pergolani, Stefano Vespignani
Interpreti/Actors: Lello Arena (Michele Giuffridda), Massimo Troisi (se stesso), Maddalena Crippa (Giuliana), Carlo Monni (comm. Barra), James Senese (se stesso), Anna Campori (Rosa, la cameriera), Sergio Meogrossi, Armando Marra ("Dieci decimi"), Totò Jacopone, Antonio Sigillo (padre di Michele), Aldo Barbone, Memmo Dini, Nino Sepe, Loris Zanchi, Corrado Taranto, Christoph Baumann, Ferdinando Murolo, Elio Polimeno (Mastino), Sergio Solli (uomo al telefono), Alfredo Cozzolino, Lucio Ciotola, Vincenzo Sasso, Maurizio Pigna, Salvatore Galeota, Vittorio Fundarò
Fotografia/Photography: Pasquale Rachini
Musica/Music: James Senese
Costumi/Costume Design: Rita Corradini
Scene/Scene Design: Andrea Crisanti
Montaggio/Editing: Antonio Siciliano
Suono/Sound: Benito Alchimede, Gaetano Carito
Produzione/Production: Yarno Cinematografica
Distribuzione/Distribution: Titanus
censura: 78180 del 05-10-1982

"No grazie il caffè mi rende nervoso" , oltre ad essere il titolo del film e una battuta presente nello stesso è anche molto altro. Il caffè rende nervosa molta gente, convinta che esso sia, in questa Napoli della rinascita anni '80, un elemento che ostacoli il progresso, una tradizione che non piace a chi sostiene che "Napoli ha da cagnà". Questa convinzione porta alla creazione di un Festival in cui si vuole celebrare la Nuova Napoli ( ma nel film non vengono per niente accennati questi elementi di novità), i cui ospiti sono musicisti, attori di teatro e cabarettisti.

Due su tutti, il grande James Senese, autore anche delle musiche, e Massimo Troisi, autore del soggetto del film.Entrambi interpretano loro stessi, entrambi sono presi di mira dallo spietatissimo Funiculì Funiculà, amante e devoto della tradizione napoletana (sole, pizza, sfogliatelle, caffè ecc.) pronto a far fuori chiunque pensi che "Napoli ha da cagnà".
Senese infatti morirà ucciso nella sua automobile, e Troisi da napoletano doc, morirà con un pezzo di pizza in bocca, con sottofondo la celeberrima canzone che dà il nome all'assassino.
E tra un delitto e l'altro c'è Lello Arena, finalmente in un ruolo da protagonista, che dopo aver recitato in "Ricomincio da tre" a fianco di Troisi,  che qui interpreta un giornalista de "Il mattino", condannato a scrivere i necrologi, ma sostenuto dalla collega Lisa (Maddalena Crippa), che lo incoraggia a indagare su questi misteriosi omicidi.
Malgrado il nome di Massimo Troisi campeggi sul manifesto, come se ne fosse protagonista, egli si nota solo in qualche scena;  un vero e proprio specchietto per le allodole (frase che poi ricorre in una gag straordinaria del film). In ogni caso la sua presenza salva forse una pellicola alquanto sempliciotta e recitata così così, e a detta di molti alquanto lontana da quello su cui voleva focalizzarsi il soggetto di Troisi, ovvero il contrasto tra tradizione e innovazione, che qui è ridotto solo a pretesto dei vari omicidi.
Non mancano però scene di assoluta genialità, elementi di comicità napoletana pura anche senza Troisi: la scena ripetuta del numero sbagliato alla cabina del telefono (recitata da Sergio Solli, caratterista napoletano eccellente e bravissimo attore di teatro),  o i duetti tra il non vedente Dieci Decimi e Lello a Arena.
Il risultato è quindi un pastiche giallo-comico napoletano, uno di quei film che non dispiacciono proprio per la loro non conformazione a un genere predefinito.
Un po' come accade nei film di Arbore e De Crescenzo, o nel documentario "Morto Troisi. Viva Troisi!", nei quali è forte la presenza di personaggi famosi nei panni di loro stessi, e la "napoletanite"(citando "F.F.S.S. di Arbore ) è un vero e proprio sentimento d'appartenenza, un inno al quale attenersi senza riserve.
Non riuscito però il pretesto di lanciare Lello Arena nel mondo del cinema. Il tempo l'ha poi dimostrato, sia Decaro che Arena non hanno saputo minimamente essere al pari di quella figura comica che è Massimo Troisi,  rivelatosi unico nel suo genere.
Maddalena Crippa invece, qui in un ruolo in sè anonimo, si rivelerà in futuro un'ottima attrice teatrale.
Curiosità: il regista Lodovico Gasparini diventerà in seguito regista di numerose e celebri serie tv televisive e telefilm, due su tutti "Il Maresciallo Rocca" con Gigi Proietti e "Don Matteo".

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