Regia/Director: Romolo Girolami [Romolo Guerrieri]
Soggetto/Subject: opera
Sceneggiatura/Screenplay: Franco Verucci, Alberto Silvestri, Massimo D'Avack
Interpreti/Actors: Franco Nero (commissario Belli), Florinda Bolkan (Vera Fontana), Adolfo Celi (avvocato Fontana), Delia Boccardo (Sandy), Susana Martinkova (Emanuelle), Silvia Dionisio (Gabriella), Laura Antonelli (Franca), Maurizio Bonuglia (Mino Fontana), Roberto Bisacco (Claudio Valeri), Renzo Palmer (comm. Balsamo), Marino Masè (Romanis)
Fotografia/Photography: Roberto Gerardi
Musica/Music: Fred Bongusto
Costumi/Costume Design: Luca Sabatelli
Scene/Scene Design: Giantito Burchiellaro
Montaggio/Editing: Marcello Malvestito
Suono/Sound: Guido Ortensi
Produzione/Production: Fair Film
Distribuzione/Distribution: Interfilm
censura: 54308 del 21-08-1969
Altri titoli: Macchie di belletto, Detective Belli, Exécutions, Die Klette
Trama : Dal romanzo "Macchie di
belletto" di Ludovico Dentice. Commissario indaga su casa discografica e
incappa in cadaveri. Il suo comportamento apparentemente ambiguo insospettisce
la polizia.
Dopo il giallo “Il dolce Corpo di Deborah” (1968), che diede il via a un filone
noto come “giallo erotico
con eredità”, di stampo complottistico/familiare,
che ebbe maggior risalto e fortuna con la trilogia lenziana: “Così dolce così perversa”(1969), “Orgasmo”(1969) e “Paranoia”(1970). Romolo Guerrieri, fratello del regista Marino
Girolami e zio del regista Enzo G. Castellari, confeziona un film noir con
tutti gli ingredienti del genere: un omicidio da risolvere; un detective
violento che lavora in proprio (antieroe), che prima picchia e poi fa le domande;
donne avvenenti con molti segreti(dark ladies); ed il degrado morale che
affligge tutti i personaggi della storia. Nonostante il super cast (Franco
Nero, Adolfo Celi, Florinda Bolkan, Laura Antonelli ecc) il risultato non
soddisfa pienamente le (giustamente) alte aspettative.
Il Commissario Belli (Franco Nero),
dell’ufficio stranieri della polizia, contattato da un collaboratore, viene
informato che un noto penalista, l’avvocato Fontana (Adolfo Celi), vuole
offrirgli un incarico “da soldi facili”. Recatosi all’incontro con l’avvocato, Belli
scopre che in realtà gli incarichi sono
due: per prima cosa deve “convincere” una fotomodella inglese, Sandy Bronson
(Delia Boccardo), rea di sfruttare Mino (Maurizio Bonuglia),il figlio
dell’avvocato, per fini prettamente monetari, a ritornare in patria. La seconda
questione riguarda un certo Romanis (Marino Masè): padrone di una nuova casa
discografica, chiamata embassy, l’uomo avrebbe offerto al figlio dell’avvocato
un posto da dirigente in cambio però di
un finanziamento piuttosto importante da parte della moglie dell’avvocato
Fontana, Vera (Florinda Bolkan). La donna sarebbe disposta a concederglielo, ma
il marito vuole vederci chiaro, per questo chiede al commissario Belli di
indagare per capire “che tipo è”. Dopo aver incassato un “piccolo” anticipo di
un milione “per le piccole spese”, Belli si reca prima a casa di Sandy Bronson.
Facendo valere il suo status di commissario dell’ufficio stranieri, l’uomo le
concede un giorno di tempo per ritornare a Londra, dopodiché si dirige verso la
casa di Romanis. Li ad attenderlo però ci sarà solo il cadavere dell’uomo,
freddato con un colpo di pistola. Nel contempo arriva a casa la polizia…. Le
cose si complicheranno non poco.
Passo indietro di Guerrieri rispetto
al precedente giallo ben diretto e sufficientemente riuscito “Il Dolce Corpo di
Deborah”. Il tocco del regista c’è, a livello recitativo l’ottimo cast conferma
la qualità delle interpretazioni: spiccano un Franco Nero, qui incredibilmente
somigliante a Terence Hill, nel ruolo del commissario violento che mena più di
Trinità e una Florinda Bolkan al top della bellezza nel ruolo della seconda
moglie dell’avvocato con le mani in pasta (il grande Adolfo Celi). Presente
anche una piccola apparizione di una Laura Antonelli a inizio carriera, nel
ruolo di segretaria di un medico scomparso. Il difetto principale di questo
film è sicuramente la sceneggiatura: la storia risulta ingarbugliatissima e di
difficile comprensione, subito si viene buttati nella mischia, senza un minimo
di introduzione, in mezzo a decine di personaggi di cui spesso non ci si
ricorda neanche il nome. Spesso vi ritroverete a chiedervi chi sia quel tale
personaggio ed a che volto corrisponda un tale nome. Il finale (che ovviamente
non rivelerò) è un altro punto debole del film
che,
a causa di due errori superficiali (non so se presenti
anche nel romanzo), si presenta abbastanza incredibile. Tutto ciò rende
“solamente” sufficiente un film potenzialmente ottimo, peccato perché anche le
musiche, firmate dal grande Fred Bongusto, non sono affatto da disprezzare,
anzi! Il tema principale ( un jazz con
basso, batteria, tromba e piano) è vincente e facilmente riascoltabile.
Davvero un’occasione sprecata…
Frasi e Dialoghi da ricordare
Legenda: C.M =
Commissario Belli S.B = Sandy Bronson
-
S.B: Mi rivolgerò anche alla stampa, farò uno scandalo!
-
C.M: Brava,
sfogarsi fa sempre bene.
-
C.M: (vedendo
che Sandy si sta spogliando davanti a lui) Lo fai per amore o per interesse?
-
S.B : (abbracciandolo) non farmi partire.
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