LA MIGLIORE OFFERTA (2012)


Regia/Director: Giuseppe Tornatore
Soggetto/Subject: Giuseppe Tornatore
Sceneggiatura/Screenplay: Giuseppe Tornatore
Interpreti/Actors: Geoffrey Rush (Virgil Oldman), Jim Sturgess (Robert), Sylvia Hoeks (Claire), Donald Sutherland (Billy Whislter), Philip Jackson (Fred), Dermot Crowley (Lambert), Liya Kebede (Sarah)
Fotografia/Photography: Fabio Zamarion
Musica/Music: Ennio Morricone
Costumi/Costume Design: Maurizio Millenotti
Scene/Scene Design: Maurizio Sabatini
Montaggio/Editing: Massimo Quaglia
Produzione/Production: Paco Cinematografica S.r.l., Warner Bros. Entertainment Italia S.p.a.
Distribuzione/Distribution: Warner Bros.
Vendite all'estero/Sales abroad: Uconnect
censura: 106904 del 17-12-2012

Virgil Oldman è un famoso e ricchissimo battitore di aste internazionali. Vive in una non precisata città mitteleuropea, solo e ossessionato dalle figure femminili, tanto da possedere una vasta e preziosissima collezione di quadri raffiguranti ritratti di donne di ogni epoca che ha acquistato con la complicità di un suo amico fidato. Passa parte del suo tempo libero ad ammirare questi quadri che incombono su di lui in una stanza segreta e blindata del suo appartamento. Per non farsi mancare nulla è affetto anche dalla totale avversione verso ogni contatto fisico.
Viene contattato da una donna misteriosa che vuole fargli valutare il suo patrimonio, sito nella villa avuta in eredità dai genitori morti. La giovane soffre di agorafobia, si nasconde tra le mura dell'edificio senza mai uscire o farsi vedere da esseri umani.
Comincia così l'intreccio tra i due protagonisti che porterà Virgil a conoscere, vedere ed innamorarsi della ragazza, superando egli stesso i suoi problemi relazionali.
Un suo giovane amico, intanto, lo aiuta a costruire un automa meccanico di antica fattura i cui pezzi, ad ogni visita nella villa, vengono casualmente trovati come a svelare, passo per passo, un complicato gioco di enigmi.
Tutto sembra andare per il verso giusto e verso l'happy ending, ma nel finale aperto fatti e comportamenti inaspettati faranno scoprire i misteri della vicenda, sconvolgendo la vita di Virgil.
"In ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico".

Se il vostro recensore fosse giovane e avesse visto, fino ad oggi, un ristretto numero di film, magari molti di questi noiosi ed assurdi blockbuster americani pieni di effettoni speciali e trame per bambini USA fino a 12 anni, si accosterebbe a "La migliore offerta" con quel rispetto ed entusiasmo dovuto ad un film italiano girato, finalmente, con mezzi adeguati e respiro da progetto internazionale. Il cast è importante, gli attori preparati e bravi, la sceneggiatura, scritta dallo stesso regista, fonde una storia da thriller senza scene gore o splatter, pulito, con un elegante sentiero romantico sentimentale che evidenzia le attese di due anime perse nelle loro malattie e pregiudizi ad aprirsi, ritrovarsi ed amarsi.
Tornatore lo ha definito "film d'autore per tutti" e la confezione ha, infatti, soddisfatto tutti, dalla maggior parte della critica al pubblico che lo ha premiato con oltre nove milioni di euro di incasso nel 2013.
Il vostro recensore invece è ,ahimè, un vecchio frequentatore del grande schermo; è ancora abituato ai film di celluloide, si ricorda delle sale impregnate dal fumo delle mille sigarette nelle quali entrava per vedere lo spettacolo, anche a metà del secondo tempo, o stava in piedi per la ressa degli spettatori.
Dunque, dopo aver visto " La migliore offerta, si è fatto qualche domanda e si è dato le risposte di cui era capace.
Pur apprezzando il lavoro, il progetto, l'intreccio e, soprattutto, l'indubbia capacità tecnica del regista siciliano, ho avuto l'impressione che tutto sembri già visto e raccontato, raccolto in una proposta, ma dove si respira l'aria del deja vu. Operazione un po' furba, un po' didascalica che raccoglie in tanti piccoli capitoli, assemblati, quel tanto di riconoscimento hitchcockiano, le fobie dei protagonisti ed il thriller pulito, della chiosa da amor salvifico, della soluzione da giallo nostalgico, del tema da una  traccia che rimanda a "La stangata", della nostalgia per il mainstream come a dire tutto culturalmente alto, niente di dozzinale. C'è fascinazione, ossessione, tragedia; Materia messa con professionalità, ma senza originalità.
Anche la musica, pur dell'ottimo maestro Morricone, sembra già sentita, un pò svogliata; un mix che accontenta le diverse esigenze interpretative, senza spunti.
Molto bella la fotografia e onore al merito al montaggio e alla capacità di fare cinema di Tornatore; segnalo il bel carrello finale nel ristorante degli orologi che è esemplare.
In definitiva è una pregevole occasione mancata per avere dal regista nuovi spunti dopo le non convincenti ultime prove di "Malèna" del 2000 e "Baarìa" del 2009 e, invece, dell'interessante "La sconosciuta" del 2006. Ci manca il Tornatore di "Una pura formalità" con Polanski e Depardieu e, soprattutto, del riuscito e commovente "La leggenda del pianista sull'oceano" con le sue belle analessi.  
A beneficio c'è la bravura di giocare bene sulle differenze: falso/autentico, luci/ombre, stanze aperte/nascondigli, allucinazioni/comportamenti.
Risultato senza infamia, girato con ambizione ed eleganza, da regista smaliziato, ma da cui era lecito aspettarsi di più.
L'ingranaggio, come insegna l'automa del film, era da oliare di più e meglio.

Note:
-La villa, residenza della giovane Claire, nella realtà, è situata a Gorizzo di Camino al Tagliamento in provincia di Udine. Il bar, allestito per il film e antistante la villa, si trovava a Trieste. Per renderli vicini si è usata una tecnica, blue screen, che dà l'impressione che si trovino nello stesso luogo.
-Il film è stato sostenuto finanziariamente con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, della BLS Sud Titol Alto Adige e della Banca Unicredit.
-Nel 2013 ha vinto molti David di Donatello (miglior film, miglior regia, miglior scenografia, migliori costumi, migliore colonna sonora) e Nastri d'argento battendo "La grande bellezza" di  Paolo Sorrentino.
-L'automa ritrovato pezzo per pezzo dal protagonista nella villa è una copia di quello costruito  da Jacques de Vaucanson, inventore del diciottesimo secolo.
-Il film è stato girato in lingua originale inglese per il mercato mondiale e doppiato in italiano per quello domestico.
-"La migliore offerta" è il primo film che Tornatore gira in digitale, anche se dichiara il suo intatto amore per la vecchia pellicola.

Recensione a cura di:



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