MALIZIA (1973)



Regia/Director: Salvatore Samperi
Soggetto/Subject: Salvatore Samperi
Sceneggiatura/Screenplay: Salvatore Samperi, Ottavio Jemma, Alessandro Parenzo
Interpreti/Actors: Laura Antonelli (Angela La Barbera), Turi Ferro (Ignazio La Brocca), Alessandro Momo (Nino La Brocca), Angela Luce (Ines Corallo), Pino Caruso (Don Cirillo), Tina Aumont (Luciana La Brocca), Lilla Brignone (madre di Ignazio), Gian Luigi Chirizzi (Antonio La Brocca), Stefano Amato (Puglisi, detto "Porcello"), Massimiliano Filoni, Grazia Di Marzà (Adele), Massimiliano Filoni (Enzino La Brocca)
Fotografia/Photography: Vittorio Storaro
Musica/Music: Fred Bongusto
Costumi/Costume Design: Ezio Altieri
Scene/Scene Design: Ezio Altieri
Montaggio/Editing: Sergio Montanari
Produzione/Production: Clesi Cinematografica
Distribuzione/Distribution: Cineriz
censura: 62111 del 22-03-1973
Altri titoli: Malicious, Malice, Malicia

Sicilia, anni 50. Un commerciante di tessuti appena rimasto vedovo con il negozio da mandare avanti e tre figli da mantenere, assume una giovane candida governante per accudire la casa e in particolare il figlioletto più piccolo. Ma entrambi i fratelli maggiori si mostrano interessati alla donna, dedicandole avance più o meno esplicite. In particolare l'adolescente Nino ne cade innamorato, e instaura un gioco di corteggiamento prima dolce, poi sempre più invadente, quasi crudele. Alla notizia dell'intenzione del padre di sposare la governante, Nino reagisce male, e cerca di far di tutto affinché ciò non avvenga.

Probabilmente è stato Samperi a dar vita al filone erotico-familiare negli anni 70. Suoi sono, principalmente, CUORE DI MAMMA, GRAZIE ZIA, questo MALIZIA, e PECCATO VENIALE. Samperi era un autore, non un artigiano, nonostante alcune parentesi nella commedia da caserma o fiction televisive. Attraverso gli anni della sua carriera, dal '68 al 2009, anno della sua scomparsa, ha portato avanti, con alti e bassi, con produzioni nobili e minori, un suo discorso tutto personale sull'erotismo. Un erotismo malizioso ma mai volgare, del tutto intimista, quasi sempre ristretto all'ambito familiare. Ha avuto il coraggio di scardinare e mettere in scena certi tabù, come quello della famiglia borghese, i primi turbamenti adolescenziali, e gli incesti, il tutto mantenendo sempre una sottile critica al perbenismo. E' stato talvolta esplicitamente graffiante o cinico (se non addirittura impegnato politicamente, come dimostra GRAZIE ZIA), e talvolta più delicato, sconfinando nella leggerezza della commedia. MALIZIA è un film intelligente, non un erotico per guardoni. Fa sorridere ma anche inquietare. I personaggi sono credibili, i dialoghi composti. La messa in scena è elegante, supportata dall'eccezionale fotografia dell'ottimo Vittorio Storaro, che, nonostante avesse a disposizione i bei paesaggi siciliani, riesce a realizzare virtuosismi di luce in poche stanze. Infatti il film, anche se girato in gran parte tra le mura domestiche, scorre piacevolmente. Nel 1991 Samperi realizza una specie di remake-omaggio, MALIZIA 2000, sempre con la Antonelli.

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