VIGILI E VIGILESSE (1982) di Francesco Prosperi - recensione del film


VIGILI E VIGILESSE (1982) di Francesco Prosperi
Un gruppo di vigili urbani, provenienti da vari paesi, sono chiamati per fare un corso di aggiornamento. Vi sono varie avventure e quasi tutti troveranno l'amore, cosicché alla fine nessuno partirà per Londra.
In piena epoca di film-barzelletta, nati dopo i Pierini e i film sui Carabinieri. L'impostazione è simile a quella dei "I Carabbinieri" (1981) di Francesco Massaro (film memorabile per il cast, prodotto da Galliano Juso) e "I Carabbimatti" (1981) di Giuliano Carmineo (dove oltre ai Carabinieri si scherzava soprattutto sui matti). "Vigili e Vigilesse" ha però una marcia in più, perché (forse merito della sceneggiatura a cui collaborò anche Enzo Robutti) vengono scelti gli ingredienti a giusta dose.
Vengono presi vari caratteristi (Tiberio Murgia, Alfredo Adami, Franco Caracciolo, Raf Luca) come sostegno ai vari attori, comici regionali di contorno (Tuccio Musumeci è tutt'ora famosissimo in Sicilia e all'epoca era amato per le sue musicassette, gli sketch con Pippo Pattavina e "Affieddu Show"), alcune bellezze del nostro cinema di genere (Stella Carnacina, Donatella Damiani) e, cosa più geniale, i contorni di altri film barzellettistici vengono promossi protagonisti (Giorgio Bracardi, Andy Luotto, Mario Marenco), il che da al film il giusto ritmo, dal fatto che i tre in questione (tutti "Arboriani" per eccellenza) sono tra i massimi esponenti italiani di comicità demenziale, facendo diventare il film molto "nonsense". Gianni Magni è impegnato a sorreggere le scene vagamente sexy del film e si improvvisa il "Renzo Montagnani della situazione", senza eccellere, ma comunque con buoni risultati. Il lato sexy della pellicola è sorretto soprattutto da Donatella Damiani, già vista con piacere nello stracult "La Liceale seduce i Professori" (1979) di Mariano Laurenti e anche ne "I Carabbinieri", quindi non estranea al genere. Tuccio Musumeci, attore apprezzato in Sicilia, e sfruttato spesso all'epoca (si ricorda ne "La Ragazza del Prete" di Domenico Paolella, in "Mimì Metallurgico ferito nell'onore" di Lina Wertmuller, ma anche come mattatore ne "L'Adolescente" di Alfonso Brescia, il barzellettistico "Teste di Cuoio" di Giorgio Capitani e l'apocrifo "Pierino Il Fichissimo" di Alessandro Metz, tanto per citarne alcuni), diverte soprattutto quando a contatto con spalle del calibro di Tiberio Murgia (divertentissimi i siparietti con quest'ultimo) e Alfredo Adami (storico manager di Franco e Ciccio e attore in moltissimi film, qui alto prelato). Raf Luca, rispetto ad altri film a cui prese parte, diverte tantissimo in quello che è un ragazzo punk che fa serenate sconclusionate (in napoletano) per conquistare, invano, Stella Carnacina. Il film si avvale della splendida presenza della meravigliosa Stella Carnacina, bellezza vista in molti film come "L'Ossessa" di Mario Gariazzo o nei Buzzanca-Movies, qui interpreta un ruolo, se vogliamo, anche comico e si dimostra come al solito bellissima e brava a sorreggere la parte. Ad Andy Luotto tocca il personaggio (adattissimo al suo umorismo) di un portiere dell'ufficio informazioni che non fa altro che dormire e regala molte scene divertenti. Giorgio Bracardi è irrefrenabile come al solito, ma forse qui un po' più calmo e contenuto, con un parrucchino molto spiritoso. La sua scena più divertente è sicuramente quella con Franco Caracciolo, veramente "nonsense". Ma la vera sorpresa è il geniale Mario Marenco, che si prende una manciata di minuti per lui e, dopo aver interagito con Tuccio Musumeci e collega, ha a che fare con una telefonata ad un ministro. Sono pochissimi minuti, ma basta per ridere a crepapelle, ovviamente per chi ama il suo umorismo surreale. Le splendide musiche sono di Gianni Ferrio che riprende la stessa sound del supercult "L'Insegnate va in Collegio" (1978) di Mariano Laurenti. Un film allegro, certo, alcune stonature ci sono, ma in fondo si avvale della bellissima Stella Carnacina in un ruolo divertente e, soprattutto, dell'esilarante comicità di Mario Marenco, Giorgio Bracardi ed Andy Luotto. Nonostante il budget un po' povero, la regia di Franco Prosperi è presente e ottima.

Regia: Francesco Prosperi [Franco Prosperi]; Soggetto: Bruno Ruscitti; Sceneggiatura: Massimo Franciosa, Enzo Robutti; Interpreti: Andy Luotto, Giorgio Bracardi, Mario Marenco, Gianni Magni, Tuccio Musumeci, Donatella Damiani, Roberto Della Casa, Nicola Pignataro, Cinzia De Ponti, Mariolina De Fano, Stefano Madia, Stella Carnacina, Pietro Brambilla, Raf Luca, Franco Catalano, Fulvio Brambilla, Tiberio Murgia, Francesco Caracciolo [Franco Caracciolo], Alfredo Adami, Adriana Loren, Francesco De Leone
Fotografia: Cristiano Pogany; Musica: Gianni Ferrio; Scenografia: Enzo Celone; Montaggio: Roberto Sterbini; Suono: Gaetano Carito; Produzione: New Kim Cinematografica; Distribuzione: Indipendenti Regionali; censura: 77664 del 17-03-1982

Recensione a cura di:

Commenti