QUEL MALEDETTO TRENO BLINDATO - The Inglorious Bastards - (1977)



Regia/Director: Enzo Girolami [Enzo G. Castellari]
Soggetto/Subject: Sandro Continenza, Sergio Grieco, Romano Migliorini, Laura Toscano, Franco Marotta
Sceneggiatura/Screenplay: Sandro Continenza, Sergio Grieco, Romano Migliorini, Laura Toscano, Franco Marotta
Interpreti/Actors: Bo Svenson (ten. Robert Yeager), Peter Hooten (Ganfield, il soldato nero), Frank Williamson (Frank Costello), Michael Pergolani (Nick Colasanti), Michel Constantin ("Veronique"), Debra Berger (Nicole), Raymund Harmstorf (Adolf Saks), Jackie Basheart (Tony), Flavio Andreini, Vito Fornari
Fotografia/Photography: Giovanni Bergamini
Musica/Music: Francesco De Masi
Montaggio/Editing: Gianfranco Amicucci
Produzione/Production: Film Concorde
Distribuzione/Distribution: Capitol International
censura: 71318 del 23-12-1977
Altri titoli: The Inglorious Bastards, Counterfeit Commandos, Inglorious Bastards, Une poignée de salopards, Ein Haufen verwegener Hunde

Trama: L'azione si svolge nella Francia del 1944, in piena seconda guerra mondiale, a nord, nei pressi della regione delle Ardenne. Protagonisti sono cinque soldati americani, arrestati dal proprio esercito per aver commesso crimini o reati e destinati alla fucilazione in un luogo poco distante dalla zona di guerra. Berle è un disertore, Tony è uno scaltro ribelle e sedizioso, Nick è un ladro, Fred è un assassino e, infine, il tenente Yeager è un insoburdinato perchè non ha eseguito ordini che avrebbero provocato la morte di civili innocenti.
Durante il trasferimento verso il luogo della loro esecuzione capitale, un provvidenziale aereo nemico mitraglia il loro gruppo e i cinque riescono a liberarsi. Decidono di fuggire verso la Svizzera che, paese neutrale, rappresenta la loro salvezza. Nel cammino incontrano un soldato tedesco che dichiara di essere nelle loro condizioni e, creduto, viene aggregato ai fuggitivi. Decisione azzeccata perchè il soldato li salverà dalla cattura dopo l'incontro con un plotone di nemici incontrati per caso. In prossimità di un fiume alcune infermiere tedesche fanno il bagno nude; i nostri eroi vogliono "fraternizzare", ma alla comparsa di Fred che è un americano di colore, le ragazze si insospettiscono e l'amicizia finisce a mitragliate. Nuovi pericoli giungono all'orizzonte quando, nei pressi del loro accampamento, sentono arrivare altri soldati della Wermacht che sono uccisi nella breve battaglia che segue all'avvistamento, compreso l'aggregato soldato tedesco. Questi, capito che i soldati erano, in realtà, americani aveva cercato, coraggiosamente, di salvarli, inutilmente. Avevano una missione  molto pericolosa da compiere: far saltare in aria un ponte vicino dove transiterà, di lì a poco, un treno che trasporta il prototipo della famigerata bomba V2. Distruggendo l'ordigno, con l'aiuto dei partigiani francesi, la guerra si sarebbe conclusa prima e a favore degli alleati. I cinque nostri si assumono l'incarico, conoscono i partigiani e la loro bella infermiera Nicole e, dopo aver liberato Fred, catturato dai nazisti e condotto in un castello vicino, si preparano alla azione bellica tra le molte perplessità del colonnello Buckner, paracadutato da erei alleati per guidarli. La missione è molto rischiosa e costa la vita a Nick,Berle e al tenente Yeager che fa saltare il treno con la bomba e la stazione dei nazisti con l'estremo gesto eroico. Salvo Fred che, pur ferito, parte per la Svizzera, il colonnello Buckner con la missione riuscita e Tony che ha trovato l'amore, ricambiato, della dolce infermiera francese Nicole.

"Quel maledetto treno blindato" è uscito nelle sale americane della fine degli anni '70 con il titolo di "Inglorious bastards". Quentin Tarantino ha reso poi omaggio al film, lodandolo e rendendo onore al regista Castellari fino ad intitolare il suo film sulla seconda guerra mondiale  del 2009 con Brad Pitt,Cristoph Waltz, Michael Fassbender ed Eli Roth "Inglourious bastards". L'opera di Tarantino, però, non è remake del film del 1978, ma, da questo, ha tratto solo alcune idee per la sceneggiatura.
Negli anni '70 la filmografia del genere "guerra" è prevalentemente di matrice americana e inglese. Dall'ironia di "M.A.S.H."(Altman/1970), all'epica di "Patton, generale d'acciaio"(Schaffner/1970), "Tora! Tora! Tora!"(Fleischer/1970), "La notte dell'aquila"(Sturges/1976), "Quell'ultimo ponte"(Attenborouh/1977), "La croce di ferro"(Peckinpah/1977), alla nova frontiera del Vietnam con "Il cacciatore"(Cimino/1978) e 
"Apocalypse now"(Ford Coppola/1979).  
I forti budget messi a disposizione permettono di portare, spesso, sul grande schermo le grandi battaglie o gli episodi più eroici tra effetti speciali e scene di mezzi e masse che coinvolgono gli spettatori e permettono formidabili incassi.
La risposta italiana, che non aveva a disposizione nemmeno parte di queste disponibilità d'oltreoceano, vuole interpretare un cinema di guerra diverso, fatto di storie di uomini e storie di episodi. Percorso più teatrale, più interiore e poco spettacolare.
"Gli ultimi giorni di Hitler"(De Concini/1973), "Mussolini ultimo atto"(Lizzani/1974),"Salvo D'Acquisto"(Guerrieri/1975),"L'Agnese va a morire"(Montaldo/1976) ne sono testimonianza.
Con "Il grande attacco"/1978 e "Contro 4 bandiere"/1979 il regista e sceneggiatore Umberto Lenzi ritrova la passione della azione oltre all'umanità degli attori.
Enzo G. Castellari, con "Quel maledetto treno blindato" sceglie una via intermedia, raccontando la guerra, fatta di azione e di combattimenti, a suo modo.
Introduce elementi che permettono allo spettatore di partecipare all'azione con curiosità perchè nulla è scontato.
C'è molta ironia nel tratteggiare i caratteri dei cinque attori protagonisti che suscitano empatia. Tutti protagonisti negativi che, però, suscitano interesse,simpatia e per i quali si fa volentieri il tifo.
Sono antieroi con molti difetti e debolezze e lo spettatore si riconosce nella furbizia del ladro, nella paura del disertore, nella violenza irosa del razzista. Tutto ben organizzato per la redenzione e il riscatto finale; piccoli uomini che diventeranno eroi valorosi come il cinema con la C maiuscola esige.
C'è la missione, l'obiettivo, l'impresa impossibile che rendono entusiasmante l'attesa che la bomba cattiva venga disinnescata e il bene trionfi. Tutto già visto naturalmente, ma qui si rivede volentieri grazie al mix di azione, di commedia e di storia.
Emergono elementi come il razzismo, l'orrore della guerra, la sofferenza degli uomini, la viltà dei comportamenti e la paura delle armi che tendono, però, ad essere sempre accantonati di fronte al contesto dell'azione guerresca, di fronte al gioco del proseguimento della partita della battaglia, più personale e autodifensivo.
Molto buona la fotografia, luminosa e solare. Musica eroica per film di guerra.
Spettacolari le scene d'azione sul treno e alla stazione con i ralenti trascinanti.
Castellari confeziona un film coinvolgente, ben diretto, e che vale la pena vedere. Bene ha fatto Tarantino a considerarlo, come noi, uno dei suoi preferiti.

Recensione a cura di:
Dino Marin | Crea il tuo badge

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