C'E' UN FANTASMA NEL MIO LETTO (1981)



Regia/Director: Claudio Giorgiutti [Claudio De Molinis]
Soggetto/Subject: Gianni Simonelli
Sceneggiatura/Screenplay: Gianni Somonelli, Luis Maria Delgado, Jesus R. Folgar
Interpreti/Actors: Lilli Carati (Adelaide Ferretti), Renzo Montagnani (Archibald Trenton, barone di Black Castle), Vincenzo Crocitti (Camillo Fumagalli), Vanessa Hidalgo (Meg), Luciana Turina (cuoca), Alessandra Grepi, Guerrino Crivello (Angus), Giacomo Assandri
Fotografia/Photography: Raul Perez Cubero
Musica/Music: Piero Umiliani
Costumi/Costume Design: Susanna Micozzi
Scene/Scene Design: Flano Gonzalo Garcia
Montaggio/Editing: Giorgio Serralonga
Suono/Sound: Pietro Spadoni
Produzione/Production: Telecinema 80, Victory Films, Madrid
Distribuzione/Distribution: Cinedaf
censura: 76446 del 28-03-1981
Altri titoli: Hay un fantasma en mi cama

Trama: Camillo (Vincenzo Crocitti) e Adelaide (Lilli Carati), due freschi sposi italiani, sono in viaggio di nozze in Inghilterra, ma non riescono a trovare un posto dove andare a dormire, anche a causa di una fastidiosa nebbia. Finiscono così per perdersi in campagna, ma trovano rifugio presso un castello. Durante la notte però, i due scoprono che il castello è infestato dallo spirito dell'antico barone (Renzo Montagnani), dedito ai piaceri della carne.
Produzione italo – spagnola e secondo film di Claudio Giorgi (dopo Candido Erotico 1977)che vede come  co-protagonista la bella varesina dalla faccia pulita e dal corpo longilineo Lilli Carati, accanto al mostro sacro Renzo Montagnani ed il simpatico Vincenzo Crocitti. Commedia scollacciata dalla trama sempliciotta che riesce a far sorridere ed intrattenere lo spettatore grazie alle gag imbastite dai protagonisti, il povero neo marito Camillo, dopo cinque anni di fidanzamento, non riesce proprio a consumare il matrimonio con la bella Adelaide per colpa del fantasma del simpatico e sessuomane barone Archibald Trenton , barone di “zum zum”, morto secoli prima proprio durante una focosa notte di sesso con una donna. Il barone, aiutato dal suo aiutante gobbo Angus (Guerrino Crivello), ne combinerà  di tutti i colori pur di mandarlo in bianco e prendere il suo posto tra le gambe dell’inconsapevole moglie. L’interpretazione di Renzo Montagnani è sempre ottima ed alcune sue battute, anche se sentite a ripetizione durante il decennio precedente, strappano sempre una risata; Vincenzo Crocitti è un’ottima spalla comica e recita perfettamente la parte del marito da fare cornuto a ripetizione anche se alla fine avrà la sua rivincita; Lilli carati nel fiore della giovinezza è splendida e si destreggia bene sia nelle scene di nudo che in quelle “normali” aiutata da un ottimo doppiaggio. Come personaggi secondari troviamo la algida sorella del barone (Alejandra Crepi)che amministra il castello; la corpulenta cuoca (Luciana Turina) che muore dalla voglia di farsi “spingardare” dal virile conte ma che viene costantemente respinta; un oste convinto di essere cornuto (Giacomo Assandri), sposato a una formosa e ruspante moglie (Vanessa Hidalgo) che non fa nulla per coprire le sue procaci forme davanti alla clientela.  
Nel 1981 tutto è già stato visto e tutto è già stato fatto, perché quindi questa commedia sexy fuori tempo massimo rispetto al filone dovrebbe meritare la vostra visione? La risposta è semplicemente : “perché al popolo italiano , così come al “baron di zum zum”, le risate a basso costo, le bischerate e le”sgnacchere”(belle donne) possibilmente svestite, non bastano mai!”

Dialoghi e frasi da ricordare:
- Barone Archibald Trenton (rimirando Adelaide che si spoglia per la sua prima notte di nozze) :
“Onesta, come le mosche che gremiscono i macelli e folleggiano anche col vento, il vento avvezzo a baciare ogni sorta di porcherie, si tampona il na aaaaso al tuo passare, ma poteva un così bel libro essere scritto perché sopra vi fosse impresso sgualdrina, CHE BEL CULO!!! Sei sgualdrina? E io ti spingardo! Eh eh eh”

- Adelaide (credendo di stare facendo l’amore con il marito): “Camillo! Oh Camillo!”
Barone Archibald Trenton: “Altro che Camillo! Sentii qui il Camillo! Senti il CAMILLONE!”


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