MIO CARO ASSASSINO (1972)



Regia/Director: Tonino Valerii
Soggetto/Subject: Franco Bucceri, Roberto Leoni, Tonino Valerii, José Maesso
Sceneggiatura/Screenplay: Franco Bucceri, Roberto Leoni, Tonino Valerii, José Maesso
Interpreti/Actors: George Hilton (commissario Luca Peretti), Salvo Randone (Marò), William Berger (Georgio Cannavese), Patty Shepard (maestra), Dana Ghia (Eleonora Canavese in Moroni), Marilù Tolo (dr. Anna Borgese), Tullio Valli (Oliviero Moroni), Manolo Zarzo (brigadiere Bozzi), Piero Lulli (Alessandro Moroni), Helga Liné (signora Paradisi), Dante Maggio, Alfredo Mayo (Beniamino), Monica Randall (Carla Moroni), Enzo Fiermonte (capo cantiere), Andrea Scotti (uomo alla posta), Elisa Mainardi (domestica casa Moroni), Pietro Ceccarelli ("gorilla" di Canavese), Sergio Mendizabal, Sofia Dionisio, Irio Fantini, Antonio Spaccatini
Fotografia/Photography: Manuel Rojas
Musica/Music: Ennio Morricone
Costumi/Costume Design: Fiorenzo Senese
Scene/Scene Design: Claudio Cinini, Francisco Canet
Montaggio/Editing: Franco Fraticelli
Suono/Sound: Pietro Ortolani
Produzione/Production: B.R.C. - Produzione Film, Kramot Cinematografica, Tecisa, Madrid
Distribuzione/Distribution: Jumbo Cinematografica
censura: 59715 del 29-01-1972
Altri titoli: Sumario sangriento de la pequeña Estefanía

A monte di una catena di efferati omicidi c’è un misterioso caso di rapimento, finito con la morte delle vittime e che la polizia ha da tempo archiviato come risolto. Per l’ispettore Peretti, incaricato delle indagini sui delitti, è un caso difficile, che lo porta a confrontarsi con una famiglia ricchissima, ma corrosa dall’avidità e dal cinismo.
Incurante dei rischi, il poliziotto si infila in quell’autentico nido di serpi, fino a scovare – con il solito schema del particolare sfuggito – quale fra i pittoreschi personaggi sospetti sia l’autentico colpevole. Valerii (noto più che altro per i suoi western-spaghetti: I giorni dell’ira, 1967; Il mio nome è Nessuno, 1973) dirige questo solido giallo alla “Argento” facendo uso di alcuni dei principali collaboratori del regista romano, come Ennio Morricone (L’uccello dalle piume di cristallo, 1970) e Franco Fraticelli (Il gatto a nove code, 1971) e concentrandosi soprattutto sulla recitazione e il meccanismo dell’indagine, tralasciando la tensione che ravviva con particolari “splatter” in occasione dei delitti. Grazie all’ottimo cast – che vede nei ruoli principali George Hilton (Lo strano vizio della signora Wardh, 1971 di Sergio Martino), Marilù Tolo (Assassinio al cimitero etrusco, 1982 sempre di Martino), Salvo Randone (presente nell’episodio felliniano di Tre passi nel delirio, 1968), William Berger (5 bambole per la luna d’agosto, 1970 di Mario Bava) e Piero Lulli (Operazione paura, 1966 ancora di Bava) – la pellicola si rivela decisamente buona, con caratterizzazioni decisamente riuscite in grado di dare spessore a una vicenda ben concepita e drammaticamente affascinante. Prodotto in uno degli anni più fruttuosi per il genere, è sicuramente uno dei titoli più interessanti di un genere che, sebbene abbia visto di certo anche pellicole migliori, riesce a mantenersi su livelli tutt’altro che scarsi per tutta la sua durata.

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