CHICKEN PARK (1994)




Regia: Jerry Calà
Soggetto: Gino Capone, Galliano Juso
Sceneggiatura: Gino Capone
Fotografia: Blasco Giurato
Musiche: Umberto Smaila, Giovanni Nuti
Interpreti e personaggi: Jerry Calà (Vladimiro Corsetti); Demetra Hampton (Sigourney); Paolo Paoloni (scienziato del Chicken Park); Alessia Marcuzzi (hostess); Rossy de Palma (Necrophelia Addams); Lawrence Steven Meyers (Dr. Eggs)

“Chicken Park” rappresenta  una pietra miliare di quello che alcuni in rete chiamano –brillantemente- “decadentismo jerrycaliano”, ossia la fase artistica di Jerry Calà iniziata negli anni 90. Come si evince già dal titolo, il film, di cui Calà è sia attore che regista, è una parodia essenzialmente di “Jurassic Park”, anche se molti altri campioni d’incassi vengono presi di mira (per citarne alcuni “Mamma ho perso l’aereo”,“La famiglia Addams”, “Full Metal Jacket”, “Pretty woman”).
Il film, che non ha mai visto  il buio di una sala in Italia, è uscito direttamente per la tv nel 1996 e successivamente distribuito in vhs nel 2003. Al di là dei suoi evidenti limiti tecnici, che porterebbero a etichettarlo ipso iure come “trash”, si rivela, ad uno sguardo più attento, una creazione criptica e piena di segreti.
Chicken Park, la cui sceneggiatura è opera di Gino Capone (“Ragazzi della Notte”, altro capolavoro del decadentismo jerrycaliano), è il sequel spirituale di un altro film parodia, il “Silenzio dei Prosciutti” di Ezio Greggio: in una delle scene finali di quest’ultimo, infatti, su di un poster si può leggere “Jurassic Pork”, titolo che avrebbe dovuto avere il successivo –poi mai realizzato- film di Greggio. Pertanto la genesi dell’opera caliana è da rinvenire proprio in questo progetto di Greggio, al quale Calà fa un ringraziamento in una scena, ossia un maiale all’aeroporto con dipinto sul corpo la scritta “Jurassic Pork”.
Per quanto riguarda la trama, protagonista è Vladimiro Corsetti (Calà), un allevatore di polli che si reca nella Repubblica Dominicana con Jo (e non “Joe” come riporta Wikipedia), un pollo da combattimento che gli viene rubato e portato sull’Isola delle Uova Marce dove è utilizzato per mostruosi esperimenti al fine di creare polli giganti. Vladimiro cercherà di salvarlo.
Non divulgando oltre del plot, mi soffermerò sui momenti di pura genialità, che sono moltissimi, ma dei quali, per dovere di sintesi, sono costretto –ahimè- a fare una selezione.
In primis, il viaggio verso l’isola: Calà è seduto in aereo con degli zombi. Perché? E’ morto anche Vladimiro e l’isola è in realtà il paradiso? Mah, sicuramente questa è un’idea così assurda che solo un Dio potrebbe partorirla. In secondo luogo, non si può non ricordare il momento in cui il protagonista suona il campanello del parco, il citofono gli fa una foto (?), e, dopo aver risuonato, esclama “Il postino suona sempre due volte”. Per concludere, una bella dose, dulcis in fundo, di razzismo, di quello più qualunquista:  un pollo omosessuale che cerca di violentare Calà.
Il film è un vero gioiello (?) anche dal punto di vista dell’animazione: il flashback, presente all’inizio, è realizzato mediante disegni fatti a mano di polli, che ricordano quelli dei bambini delle elementari (vedere per credere).
Un’altra chicca da segnalare è la ringkomposition: Ramon, l’uccellino che si vede a inizio film è presente pure alla fine.

In conclusione in questa recensione non ho voluto soffermarmi né sulla trama né sulle critiche, così come non ho potuto far emergere tutte le trovate geniali del film. Ho cercato più che altro di suscitare la curiosità nel lettore.  Chicken Park è un’opera di nicchia, spiazzante, di quelle che creano attorno a sé un alone di fascino e mistero, di quelle che possono essere viste decine di volte, senza mai essere comprese nella loro essenza più profonda. Come ogni culto che si rispetti, CP è però riservato soltanto a pochi adepti. Se lo spettatore riuscirà a soprassedere ai limiti della pellicola, certamente non si pentirà di essersi imbattuto nei segreti dell’Isola delle Uova Marce.

PS se vi procurate la versione americana (penso che l’unica edizione dvd uscita sia quella australiana) avrete l’opportunità di sentire Jerry Calà recitare in inglese!

Recensione a cura di:
Alessandro Milani | Crea il tuo badge

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