STALKING EVA (2015)

Stalking Eva - locandina
Regia/Director: Joe Verni
Soggetto/Subject: Joe Verni, Matteo Scarf
Sceneggiatura/Screenplay: Gabriele Albanesi, Joe Verni
Interpreti/Actors: Ksenia Kapinos (Eva), Philippa Bingham (Cindy), Douglas Dean (Orlando), Mehdi Mahdloo (Tom), Tim Daish (Luke), Leonardo Sbragia (Sandro), Alex Adinolfi (Max), Marcus J. Cotterell (Airoldi), Tatjana Nardone (Judy)
Fotografia/Photography: Dario Germani
Musica/Music: Andrea Bellucci
Costumi/Costume Design: Sabrina Beretta
Scene/Scene Design: Daniele Frabetti
Montaggio/Editing: Enrico Munarini
Suono/Sound: Gianfranco Tortora
Produzione/Production: Extremely Rare, Mescalito Film
Distribuzione/Distribution: Explorer Entertainment
censura: 110016 del 10-09-2015

Il giallo all’italiana sembra essere finalmente tornato prepotentemente d’attualità anche al cinema.
Dopo Amer del duo Cattet- Forzani che omaggiava il cinema di Dario Argento e Lucio Fulci, il criticatissimo Tulpa di Federico Zampaglione e gli ottimi Sonno profondo, Francesca del regista argentino Luciano Onetti, nel 2015 troviamo anche questo Stalking Eva dell’esordiente Joe Verni.
Dietro a questo progetto notiamo la produzione di Gabriele Albanesi che dopo il pregevole Surrounded crede in questo film e aiuta un altro esordiente a realizzare il suo primo lungometraggio.
La trama è semplicissima, Eva una bellissima modella si trasferisce in Italia e finisce ben presto al centro di efferati delitti e losche macchinazioni.

Un giallo ambientato nella moda, il primo film che viene in mente è Sotto il vestito niente di Carlo Vanzina ma in Stalking Eva la moda è un semplice escamotage per tessere anche una trama in cui ci viene buttato senza approfondirlo molto anche l’esoterismo .
Gli omicidi infatti sono rituali e ben congegnati, molto truculenti con discreti effetti speciali realizzati da Sergio Stivaletti ma anche molto prevedibili e “telefonati”, un pubblico abituato a questo genere di pellicole, sa già quello che succederà con largo anticipo.
Infatti il problema principale di Stalking Eva è la prevedibilità, sappiamo già tutto: Eva è bellissima, finirà preda di un manager arrapato che le prometterà il lavoro, troverà come confidente un manager gay con tutte le caratterizzazioni classiche del caso e finirà preda delle minacce di un ex amante ossessionato da lei e così via.
E infatti accade tutto quello che ti aspetti, ovvero il sottobosco della moda contraddistinto da gente arrapata, tossici, modelle che si prostituiscono .
La colonna sonora funziona abbastanza bene, così come la regia che è precisa e funzionale, senza cercare il virtuosismo di sorta.
Le recitazioni invece non mi hanno convinto molto, così come la sceneggiatura che in alcune parti si abbandona a dialoghi abbastanza imbarazzanti e ad evidenti buchi inspiegabili.
Il finale è letteralmente buttato via, poteva essere sviluppato almeno in cinque modi diversi, ma il regista sceglie la strada più semplice che si accompagna con la prevedibilità più assoluta e lascia lo spettatore a bocca aperta esclamando “no, dai non può finire con questa battuta”.
In sostanza le cosa da salvare in Stalking Eva sono veramente poche.

Recensione a cura di:
Federico Tadolini | Crea il tuo badge

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