PALERMO - MILANO SOLO ANDATA (1995)



Regia/Director: Claudio Fragasso
Soggetto/Subject: Rossella Drudi, Claudio Fragasso
Sceneggiatura/Screenplay: Rossella Drudi
Interpreti/Actors: Ricky Memphis (Remo Matteotti), Giancarlo Giannini (Turi Leofonte), Raoul Bova (Nino Di Venanzio), Francesco Benigno (Saro Ligresti), Romina Mondello (Chiara Leofonte), Valerio Mastandrea (Tarcisio Proietti), Rosalinda Celentano (Paola Terenzi), Paolo Calissano, Stefania Rocca, Aldo Massasso, Fausto Lombardi, Riccardo Serventi, Longhi, Maurizio Aiello, Pasquale Anselmo, Tony Sperandeo (Marinnà), Stefania Sandrelli (Franca Leofonte)
Fotografia/Photography: Giancarlo Ferrando
Musica/Music: Pino Donaggio
Costumi/Costume Design: Stefano Giambanco
Scene/Scene Design: Paolo Innocenzi
Suono/Sound: Giancarlo Laurenzi
Montaggio/Editing: Ugo De Rossi
Produzione/Production: Globe Films, Production Group
Distribuzione/Distribution: 20th Century Fox Italia
censura: 90340 del 14-10-1995
Altri titoli: Camino sin retorno, Palerme Milan aller simple, During Young

Durante un interrogatorio, il noto pentito Marinnà- Tony Sperandeo- fa il nome di un ragioniere della Mafia, un certo Leofonte- un grandissimo Giancarlo Giannini. Egli è anche lui un pentito e deve Testimoniare contro un potente boss dei Corleonesi- ispirato a Riina- in un processo che si terrà a Milano(divenuta già terra di mafia molto prima che la Lega se ne accorgesse). L’operazione “Ulisse” vede formarsi tre squadre, formate da cinque inesperti poliziotti, tra cui un bel Bova, che se la dovranno vedere con ogni sorta di “potere”.
Film che riporta in auge il poliziesco mafioso all'italiana e pennellato sulle vicende di qualche anno prima, questo film si dimostra abbastanza dosato nelle scene di violenza e soprattutto mai sopra le righe- anche 
se le scene mielose non mancano- e quindi ce la mette tutta per non apparire noioso. Ed infatti, anche se molto lentamente, ci riesce. Il palermitano di Bova è carente, mentre quello degli altri, anche di Giannini 
è molto buono e diviene credibile, mano a mano. Ovazione per la colonna sonora che fa pensare veramente alla mafia e a quello che rappresenta ancora oggi per il mondo intero. Non mi è piaciuta la recitazione dello stesso Bova, forse troppo piccolo ed immaturo recitativamente per questo ruolo da “duro”. Ho trovato poi ridicolo il discorso del “tonno”, ma forse la colpa è anche di dialoghi troppo “filosofici” e certe volte poco concreti. Alcune volte, cioè sembra ricalcare troppo alcuni poliziotteschi all’italiana,come “il Pentito”, dove non a caso Tony Musante, faceva la parte del pentito che filosofeggia, come se Fragasso non ci mettesse troppo del suo. Un film, comunque che va visto, anche più di una volta, soprattutto la scena finale, troppo da kolossal, per me.

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