- MA QUANDO ARRIVANO LE RAGAZZE? (2004) di Pupi Avati - recensione del film


MA QUANDO ARRIVANO LE RAGAZZE? (2004) 
Pupi Avati torna a scrivere una piccola storia di amicizia, amore e jazz, calcando territori ben conosciuti, racconta la passione della sua giovinezza ambientandola in tempi moderni e costruisce un film ricco di sentimento e nostalgia. In breve la trama. Il sassofonista Gianluca (Briguglia) è stato allevato dal padre (Dorelli) - un jazzista fallito - nel sogno del successo, per diventare un grande musicista, proprio quello che al genitore non è riuscito. Siamo nel 1994, a Umbria Jazz. Gianluca incontra il trombettista Nick (Santamaria) e tra loro nasce un’amicizia intensa, che va ben oltre la passione per le ragazze, un legame solido che accompagna la loro giovinezza. Gianluca e Nick compongono un quintetto jazz insieme a tre amici originali come un astronomo che gira con un’auto senza portiera e due tipi assurdi, persino maneschi, con cui finiscono per legare dopo un inizio burrascoso. Ben presto tutti si rendono conto che l’unico ad avere talento è Nick, cosa che mette in crisi Gianluca che decide di abbandonare il sogno della musica, con grande delusione del padre.
Sottotrama importante l’amore di Nick per la sorella di Gianluca, che partorisce un figlio, ma poi il rapporto finisce e la storia mette in crisi anche l’amicizia tra i due ragazzi. Gianluca conquista l’amore della sua vita, Francesca (Puccini), ma è una relazione strana, perché la ragazza pensa ancora a un vecchio amore finito e sembra non amare il nuovo compagno. A un certo punto il loro rapporto potrebbe esaurirsi per colpa di un duplice tradimento, con il ritorno di Nick nella loro vita, ma nonostante tutto si va avanti, nella mediocrità che spesso fa parte dell’esistenza. Il film è narrato come un lungo flashback contenuto in due parentesi che vedono Gianluca e Francesca assistere al concerto di Nick che si conclude con un pezzo scritto da Gianluca ai tempi del quintetto: Ma quando arrivano le ragazze?. Nostalgia, rimpianto, visione del tempo che non tornerà fanno sgorgare lacrime sul volto di Gianluca. E anche Francesca si abbandona al pianto. La giovinezza è ormai finita. Pupi Avati ambienta il film nella sua Bologna, con alcune sporadiche fughe verso Perugia e Roma, ma soprattutto nel mondo del jazz che da giovane ha frequentato, con molte note autobiografiche. Infatti anche Avati smise con il jazz quando si rese conto di non avere il talento necessario e a renderglielo chiaro fu l’incontro con l’amato - odiato Lucio Dalla, che con la sua tromba faceva meraviglie. Pure il regista bolognese si arrese a un oscuro futuro, non di commercialista come Gianluca, ma di rappresentante della Findus, anche se poi ne venne fuori grazie alla passione per il cinema, il suo vero sogno realizzato. Avati scrive una storia che parla di se stesso, con tenerezza e nostalgia, di un se stesso che cerca la sua strada per il futuro e infine la trova in un amore contrastato e difficile, ma in fondo vero. Interpreti molto bravi, soprattutto Santamaria - che quando suona la tromba è il grande Flavio Boltro - ben calato nei panni dell’amico traditore, affascinante ed egoista, estroverso con le donne, indeciso tra la pompa di benzina e il jazz fino alla scoperta di un talento naturale. Johnny Dorelli è un grande recupero di Pupi Avati, perfetto come padre che sogna per il figlio il futuro che lui non ha avuto, che vorrebbe vivere i successi per interposta persona, ma che subisce un’ulteriore sconfitta dalla vita matrigna. Diligenti anche Paolo Briguglia e Vittoria Puccini (si ricorda per il televisivo Elisa di Rivombrosa), coreografici ma meno intensi, in ogni caso adatti alla parte di due innamorati macerati dai dubbi. La factory di Avati fa a meno di attori consueti e di provata esperienza, rinnovando un cast in senso giovanile, con la novità Dorelli, ma la parte tecnica è gestita da un gruppo affiatato: Salfa al montaggio, Rachini alla fotografia (più ordinaria del solito) e Ortolani per la colonna sonora. Le musiche vincono un meritato David di Donatello, soprattutto il pezzo Ma quando arrivano le ragazze? composto da Ortolani pervade il film di languida poesia sentimentale. Un film che parla di amicizia virile, di musica e di passioni, di un amore per una donna che cambia la vita, di rimpianti e sogni perduti, di successo e mediocrità. Certo, non è un film politico, immerso nella realtà dei grandi problemi sociali, ma è una piccola storia che racconta il quotidiano, un mondo provinciale che - con buona pace di certa critica miope - esiste ed è ben riprodotto da situazioni e personaggi. Leitmotiv del film il discorso del padre Dorelli: Quando arrivano le ragazze nella tua vita, tutto cambia… E il figlio ci scrive il pezzo che accompagnerà la vita del quintetto e i loro primi esordi, fino alla sonata per tromba che Nick dedica all’amico presente in sala. Avati è il regista del tempo perduto, dei sogni malinconici stemperati nella realtà, della triste consapevolezza che certe stagioni della vita non torneranno più. La critica ideologica si dia pace, ci sono registi molto bravi nel raccontare i cambiamenti sociali, pure se a volte cadono nella retorica del film a tema, ma Pupi Avati si occupa di altri argomenti, altrettanto importanti e universali. E quasi sempre coglie nel segno, come in uno struggente finale quando Gianluca comprende che il tratto della loro vita in comune era finito, tutto quello che apparteneva a quel tempo si era ormai concluso.
IL film è reperibile in DVD (clicca qui)

Regia: Pupi Avati Soggetto e Sceneggiatura: Pupi Avati. Fotografia: Pasquale Rachini. Musiche: Riz Ortolani (composte e dirette). Arrangiamenti e Temi Originali Jazz: Giovanni Tommaso. Montaggio: Amedeo Salfa. Direttori di Produzione: Cristina Bravini, Tomaso Pessina. Coordinamento Finanziario: Diego Raiteri, Marketing Finanziario. Suono: Bruno Pupparo. Scenografia: Simona Migliotti. Costumi: Catia Bottori. Produttori: Antonio Avati, Rai Cinema. Case di Produzione: Duea Film srl, Rai Cinema. Distribuzione: 01 Distribution. Aiuto Regia: Gianni Amadei, Roberto Farina. Assistenti alla Regia: Tommaso Avati, Laura Corti, Pierluca Di Pasquale, Charlie Owens, Veronica Sedda. Operatori alla Macchina: Roberto De Nigris, Stefano Paradiso. Operatore Steadycam: Diego Allegro. Fotografia Seconda Unità: Cesare Bastelli. Fotografo di Scena: Anthony G. Stringer. Negativi: Kodak. Laboratorio Sviluppo e Stampa. Cinecittà. Girato: Technovision. Edizione: Fono Roma Film Recording. Mixage: Alberto Doni. Brani Orchestrali: Teatro Manzoni Bologna. Orchestra: Orchestra Sinfonica Teatro Comunale Bologna. Tromba Solista Classica: Andrea Dell’Ira. Tromba Solista Jazz: Fabio Boltro. Direzione Orchestra: Riz Ortolani. Esecuzione Brani Joy Spring Quintet: Flavio Boltro (tromba), Daniele Scannapieco (sax), Danilo Rea (pianoforte), Giovanni Tommaso (contrabbasso), Massimo Manzi (batteria). Esecuzione Brani Quintetto Californiano: Javier Girotto (sax baritono), Dino Piana (trombone), Giovanni Tommaso (contrabbasso), Luca Mannutza (pianoforte), Roberto Gatto (batteria). Organizzazione Musicale: Saint Louis Music Center. Interventi Musicali Live: Francesca Sortino e il suo gruppo, The Lucien Dubuis Old School Quartet. Edizioni Musicali. CTC Creative Team Company srl. Mixage Musiche: Goffredo Gibellini. Musiche: Ma quando arrivano le ragazze? (Riz Ortolani), Concerto per tromba e orchestra in Mi Bem. Magg S49/w.01 (Johann Nepomuk Hummel), La terra dei cachi (Belisari, Civaschi, Conforti, Fasani), Bleu (Lucien Dubuis), Kiss Me…- Ba... ba... Baciami piccina (Astore, Morbelli, De Luca, Piccino). Interni: Teatro Comunale di Bologna, Teatri di posa di Cinecittà. Esterni: Perugia, Bologna, Roma, Ostia Lido. Genere: Sentimentale. Durata: 106’. Interpreti: Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Paolo Briguglia, Johnny Dorelli, Augusto Fornari, Enrico Salimbeni, Alessio Modica, Selvaggia Quattrini, Manuela Morabito, Chiara Tortorella, Chiara Sani, Giada Prandi, Veronica Milaneschi, Gianni Fantoni, Roberta Garzia, Paolo Fiorino, Gabriele Marconi, Alberto Caneva, Vincenzo Monti, Andrea Porti, Eliana Miglio, Adolfo Adamo, Renato Ansaldo, Catia Assirelli, Enrico Ausano, Antonio Barillari, Mélanie Berton, Giorgia Bramati, Martina Ciminelli, Annalisa Cipolat Mis, Clara Costanzo, Cesare Cremonini, Mauro Cremonini, Fabio De Cesari, Azzurra de Lollis, Nicola Egidio, Federico Fazioli, Stefano Fregni, Francesco Gabriele, Giambattista Gioia, Francesca Grande, Maria Cristina Heller, Guglielmo Liuzza, Matteo Mancini, Simone Merini, Giuliana Nanni, Dodo Oltrecolli, A. Orfeo C., Stefania Podagrosi, Francesco Patriarca, Beppe Maria Romano, Fabio Roscillo, Franco Valeriano Solfiti, Fabio Massimo Testa, Alice Turchetta, Danilo Maria Valli, Catherine Zago, Ramona Zoppi, Gennaro Barba, Vittorio Barbagiovanni, Veronica Barbatano, Danila Benevento, Lorenza Benevento, Francesca Benevento, Francesca Borghesi, Claudia Campagnola, Francesco Colombati, Freddy Copertone, Simone Gasperoni, Stefano Guadagnoli, Gal S. Hirsch, Massimiliano La Spina, Luca Labarile, Remedios Malanay Sibal, Gianmarco Manfregola, Alessandro Morabito, Austenciano Miranda, Carlotta A. Moricci, Patrick Okechukwu, Simona Pecchioni, Pasquale Romano, Gianluca Roncato, Lucia Stara, French Edward Thompson. 

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