Sequor (2012) - locandina |
Nel 2012 i giovani registi padovani Federico Rabacchin e Marco Scucciari approdavano già, con “Sequor”, al loro terzo lungometraggio. Prima di Sequor avevano girato un altro horror, “Undead”, rimasto abbastanza invisibile, e prima ancora, nel 2009, avevano esordito con "Loro". Quest'ultimo era un horror basato, almeno in parte, su fatti reali avvenuti in quegli anni tra i boschi del Colli Euganei, in provincia di Padova. Fatti legati ad una assidua attività di una setta satanica (mai scoperta) che organizzava messe nere e sacrifici animali. In quel periodo ne parlarono i giornali locali, e ci furono molti testimoni dei fatti. Alcuni di questi testimoni vennero minacciati dai presunti affiliati alla setta satanica. Ci furono una serie di episodi strani e bizzarri riconducibili alla setta, avvenuti per lo più nottetempo. “Loro” fu proiettato nel 2009 ad Este, in provincia di Padova, ed ebbe un grande successo, ed una vasta eco a livello locale. Il film era molto amatoriale (nonostante gli enormi sforzi produttivi dei registi) e recitato malissimo. Tre anni dopo i due registi decisero di girarne un seguito: ed ecco a noi “Sequor”!
Il terzo lungometraggio del duo padovano riprende gli accadimenti del finale di “Loro”, nei quali un investigatore era stato ridotto in fin di vita dagli appartenenti alla setta. L’investigatore rimessosi fisicamente, ricomincia ad indagare sui fatti delittuosi successi tra le verdi colline padovane, tra cui anche lo strano suicidio di una ragazza. Il film, che dura più di 2 ore, conferma il suo stampo amatoriale, che caratterizza anche il primo episodio. Rispetto a “Loro” pero’ c’è un discreto miglioramento sia nella recitazione dei protagonisti (tutti attori non professionisti, è bene precisarlo), sia nelle soluzioni di montaggio e regia. Le ingenuità a tutti i livelli non mancano, ma grazie al lavoro dei due registi, in questa occasione vengono arginate in qualche modo. Le sequenze splatter aumentano, e tutte sono girate discretamente, con una certa perizia. Meno dialoghi rispetto al primo episodio, e più azione: il prodotto, nonostante le 2 ore di durata (comunque eccessive!), non annoia quasi mai. Il finale è più che dignitoso, e non deluderà gli amanti dei film sulle sette sataniche e messe nere annesse e connesse.
“Sequor” negli anni si è guadagnato la fama di film “maledetto”: ai registi fu fatto capire, in modo nemmeno troppo velato, di non intestardirsi a voler girare anche un terzo capitolo, e di non mettere più il becco nei fatti di cronaca legati alla misteriosa setta. Inoltre il cast di “Sequor”, dopo l’uscita del film, subi’ una serie infinita di eventi molto negativi: incidenti, sfortune di vario tipo, morti. E nonostante tutto, i due registi padovani non hanno abbandonato completamente l’idea di girare un terzo capitolo sulla “saga della setta dei Colli”. Staremo a vedere.
Regia: Federico Rabacchin e Marco Scucciari; Soggetto: Federico Rabacchin; Sceneggiatura: Federico Rabacchin e Marco Scucciari; Interpreti: Filippo Zonato (investigatore), Davide Baio (Luca Tucci), Serena Panigada (Simonetta – donna della setta), Marco Scucciari (capo della setta), Jessica Targa (Sabrina - modella), Monica Cappellina (Elena – modella), Giacomo Polato, Davide Torin, Alex Bigon, Diego Legnaro, Cristian Bruscagin, Sandro Venutin (adepti della setta), Romana Dalla Libera, Manuel Scattolin, Giovanna Voltolin, Matteo Cognolato, Diego Franceschetti, Silvia Crivellaro (gruppo dei testimoni), Riccardo Viale (soccorritore Simonetta), Sheila Manoli (Marta Tucci), Marco Barbetta, Lisa Barbetta, Federico Rabacchin, Mattia Baratto (uomini del RIS), Alice Pietrobon (Sara – prima ragazza soccorsa); Fotografia: Marco Scucciari; Musica: Everglade e Andrew J. Scott; Costumi: Laura Barbierato; Scene: Federico Rabacchin e Cristian Bruscagin; Montaggio: Marco Scucciari; Suono: G.A.L.P.; Produzione: G.A.L.P., Federico Rabacchin e Marco Scucciari.
Recensione di
Massimo Bezzati
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