- SAFROM (2015) di Nicola Barnaba - recensione del film


SAFROM (2015) di Nicola Barnaba
"Safrom" è un lungometraggio horror diretto da Nicola Barnaba nel 2015. Il regista, prima di girare questo film, si è fatto le ossa svolgendo la mansione di assistant director in tantissime altre pellicole e serie per la televisione. Ha girato anche molti cortometraggi, tra i quali, solo per citarne uno, "The building" interpretato da Claudio Santamaria. 

"Safrom" ha vinto il premio come miglior lungometraggio al Torino Comics Horror Fest nel 2016. La sceneggiatura, sempre ad opera di Barnaba, è un omaggio forte e chiaro a quegli horror americani anni '80 che trattavano il tema degli effetti nefasti sull'essere umano causati da virus riprodotti incautamente in laboratorio. Parliamo di quei cult come "Re-Animator" di Stuart Gordon o "Stuff - il gelato che uccide" di Larry Cohen, che hanno fatto impazzire un'intera generazione di cinefili dell'orrore. 

Il film narra infatti di Max, un trentenne in crisi lavorativa e sentimentale, che si trova per caso a dare un passaggio a una giovane ragazza, che si scoprirà poi essere una ricercatrice della Safrom, un laboratorio farmaceutico super-segreto nascosto tra le colline laziali. In seguito Max scopre che alla Safrom portavano avanti esperimenti finanziati dai militari, ovviamente loschissimi e con effetti deleteri per gli esseri umani. Il risultato è sempre il solito: uomini trasformati in famelici zombies, o giù di lì. Una storia semplice ed estremamente derivativa, senza messaggi particolari se non quelli di omaggiare un certo cinema del passato. Niente di nuovo sotto il sole, se non una cura particolare nei dialoghi, molto meno sciatti rispetto a ciò che ci si aspetterebbe da un prodotto del genere. Nei primi 50 minuti non succede molto, ma Barnaba riesce comunque a creare una discreta tensione. Grazie anche al cast, nettamente superiore alla media degli indie horror tricolori. In particolare Valerio Morigi ("Presto farà giorno", "Halina"), nei panni del simpatico e perennemente perplesso Max, ci regala un'ottima interpretazione. Presente anche il regista Edoardo Margheriti, nel ruolo del capo dei militari. 2/3 di film scivolano via bene, senza particolari difetti o trashate involontarie (tipiche del nostro "cinema del sottobosco"...), se non qualche lungaggine di troppo (l'estenuante "ping pong" da un blocco stradale all'altro dei 2 protagonisti a bordo della loro auto). Il problema diventa l'ultimo terzo di film: costruisci un film totalmente di genere, crei una certa attesa su ciò che può succedere da un momento all'altro...e poi non fai succedere quasi nulla. C'è un interessante colpo di scena in verità, ma poco altro. Lo spettatore, preparato in un certo modo, si aspetta zombies che spuntano da tutte le parti, pronti a mordere le chiappe a tutti in un profluvio di sangue. E invece, purtroppo, sangue, azione ed effetti speciali latitano. Naturalmente sospettiamo che tutto ciò si possa imputare alle solite ristrettezze di budget. Peccato però! Con un finale "come si deve", cioè pieno di sangue e violenza, sarebbe diventato un piccolo cult. Resta comunque un film dignitoso, che per quasi tutta la sua durata riesce a mantenere un grado di tensione soddisfacente.

Regia: Nicola Barnaba; Soggetto: Nicola Barnaba; Sceneggiatura: Nicola Barnaba; Interpreti: Valerio Morigi (Gianni), Camilla Diana (Sara), Giovanni Maria Buzzatti (Dr. Pastrovich), Giuliano Oppes (Antonio), Edoardo Margheriti (Comandante); Fotografia: Robin J. Brown; Musica: Pivio e Aldo De Scalzi; Costumi: Valentina Fragasso; Scenografia: Anna Forletta; Montaggio: Nicola Barnaba; Suono: Gianfranco Tortora; Produzione: Azteca Produzioni Cinematografiche.

Recensione a cura di
Massimo Bezzati

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