LA NIPOTE (1974)


Regia/Director: Nello Rossati
Soggetto/Subject: Giacomo Gramegna
Sceneggiatura/Screenplay: Giacomo Gramegna
Interpreti/Actors: Francesca Muzio (Adele), Daniele Vargas (Luigi), Orchidea De Santis (Doris), Giorgio Ardisson (Piero), Ezio Marano, Annie Karol Edel, Roberto Proietti, Otello Cazzola, Susy Kaster, Carla Mancini
Fotografia/Photography: Romano Scavolini, Vittorio Bernini
Musica/Music: Carlo Savina
Costumi/Costume Design: Toni Rossati
Scene/Scene Design: Toni Rossati, Toni Rossati
Montaggio/Editing: Francesco Bertuccioli
Suono/Sound: Dario Mulazzani
Produzione/Production: Lido Cinematografica
Distribuzione/Distribution: Seven Stars (Regionale)
censura: 65524 del 12-11-1974
Altri titoli: Une nièce malicieuse

Estate anni 50, campagna veneta. Si riaprono i battenti della dimora estiva dell'industriale Favaretto e di sua moglie. L'arrivo di Adele, giovanissima nonché orfana nipote, disprezzata dalla zia ma ammirata dall'industriale per via delle sue grazie, irrompe nel morboso ma quieto equilibrio famigliare fatto di tresche e tradimenti interni. Quando viene cacciata la donna di servizio, sarà lei a prenderne il posto, ma, zitta zitta, riuscirà a conquistare il giovane e impacciato erede di famiglia, con un epilogo che ribalterà la situazione.

A metà tra l'intimismo campagnolo di Pupi Avati e l'erotismo famigliare alla Salvatore Samperi, una vicenda in bilico tra la commedia e la rappresentazione di un quadro bucolico del Veneto della fine degli anni 50, supportato dall'elegante fotografia del regista Romano Scavolini in coppia con l'esordiente - in questo ruolo - Vittorio Bernini, già operatore alla macchina. La "nipote" del titolo non è poi la vera protagonista del film, poiché acquisisce un certo rilievo ai fini dello svolgimento solo nella parte finale. Gran rilievo ha invece Orchidea De Santis nel ruolo di serva tuttofare, bellissima e mai volgare. Daniele Vargas interpreta il solito isterico borghese industriale arrapato all'inseguimento delle grazie di casa, spesso guardone appostato col suo cannocchiale, che però deve fare i conti con le corna subite dalla moglie e con tentennamenti di virilità causati dall'avanzamento d'età, che sfoga con stancanti battute di caccia alle prime ore del mattino. Nonostante la presenza di situazioni e classiche macchiette tipiche della commedia sexy, il tono si mantiene alto rispetto alla media, non ci sono cadute nelle consuete volgarità, anzi la confezione è ricca di spunti e suggestioni piuttosto raffinate. Complice l'ottima messa in scena, la cinepresa accarezza la villa dove si svolge la vicenda (villa Selmi a Rovigo) con delicati carrelli sia in interno che in esterno. Le stanze hanno le finestre aperte, le tende sono delicatamente mosse dal vento, spesso si ode il cinguettio degli uccellini o il canto delle cicale, il sole riscalda il parco e l'edera che ricopre le mura della casa. Si respira l'aria dell'estate, si percepisce il caldo, l'atmosfera lasciva, calma e riposante di tempi andati. Il film si può riassumere come un bagno di sole sotto il quale la candida Orchidea De Santis lava e stende il bucato con un malizioso grembiulino che lascia intravedere quanto basta a solleticare l'immaginazione. Ci sono poi pedalate in bicicletta col vento che solleva appena le gonne, bevute all'osteria e ubriacature pomeridiane, messe domenicali con confessione dei peccati commessi, gite al fiume, maliziose corse tra filari di pioppi, e un appena accennato nostalgico riferimento al passaggio del 41° giro d'Italia, che fornisce una precisa collocazione temporale alla storia: estate 1958. Probabilmente più un derivato minore sulla scia del successo di MALIZIA che una commedia sexy pura del filone più scollacciato.

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