CHA CHA CHA (2012)



Regia/Director: Marco Risi
Soggetto/Subject: Marco Risi, Jim Carrington, Andrea Purgatori
Sceneggiatura/Screenplay: Marco Risi, Jim Carrington, Andrea Purgatori
Interpreti/Actors: Luca Argentero, Eva Herzigova, Pippo Delbono, Pietro Ragusa, Mimmo Cuticchio, Bebo Storti, Marco Leonardi, Rodolfo Corsato, Jan Tarnovskij, Irena Goloubeva, Marco Conidi, Riccardo De Torrebruna, Maurizio Prollo, Gabriele D'Amico, Pina Turco, Vincenzo De Michele, Daniele Carta Mantiglia, Shel Shapiro, Claudio Amendola (Torre)
Fotografia/Photography: Marco Onorato
Musica/Music: Marco Benevento
Costumi/Costume Design: Lina Nerli Taviani
Scene/Scene Design: Sonia Peng
Montaggio/Editing: Clelio Benevento
Suono/Sound: Massimo Simonetti
Produzione/Production: Bibi Film TV, Babe Films, Rai Cinema, Canal +, Cine+
Distribuzione/Distribution: 01 Distribution
censura: 106520 del 24-09-2012

Trama: Roma ai nostri giorni: un ex poliziotto dal passato oscuro indaga su un incidente stradale che coinvolge un sedicenne, incidente che risulterà collegato all’omicidio di un ingegnere che avrebbe dovuto dare il via all’appalto per un mega centro commerciale.

Marco Risi torna alla regia a tre anni di distanza dal suo ultimo film (il drammatico Fortàpasc) e lo fa mettendo in scena una storia noir che ricorda molto i libri di Raymond Chandler, riprendendone alcuni stereotipi, come la presenza di un EX poliziotto con l’animo puro che lotta contro  “il marcio” e i compromessi di questa sporca società (Argentero) a costo di essere cacciato fuori dalla squadra mobile perché troppo  onesto. Un commissario torbido , corrotto e scorbutico che  non si sa da che parte sta (Amendola) ed infine la femme fatale (Herzigova), ex attrice(tta) e madre di un figlio adolescente avuto da un precedente rapporto e sposata adesso con un avvocato  di successo che pratica affari loschi, ha la moralità sotto le scarpe e le mani in pasta dappertutto(Pippo Delbono).
Tracciati (sommariamente) i personaggi chiave della storia devo dire che il film è ben realizzato, si lascia seguire senza cali di ritmo ne di attenzione, la regia di Risi è buona come al solito e la fotografia del fido Marco Onorato (Fortàpasc, L’ultimo padrino, ma anche Gomorra e Reality di Matteo Garrone) ci mostra una Roma sempre buia e dai toni cupi, popolata da pusher, tossici, ricattatori e ricattati, come fosse una New Orleans  o  una Los Angeles anni 40. Questo tipo di ambientazione risulta azzeccata per creare nello spettatore una interesse maggiore, il buio si sa, ha il suo fascino, e ancor di più se è permeato  da un’atmosfera sporca e insalubre da poter spiare dal “buco della serratura” , sapendo di non appartenere a “quel mondo lì”. La sceneggiatura, che lega la morte di un ingegnere con quella di un ragazzo, apparentemente slegate e dubbie , riesce ad interessare ma si perde come un bicchiere d’acqua in un finale affrettato e spiegato male, che lascia lo spettatore l’amaro in bocca di quello che potrebbe essere stato ed invece non è stato.  Certo, questo difetto non distrugge la pellicola, ma sicuramente la ridimensiona perché come ben sappiamo, un thriller o noir senza una buona spiegazione finale dove tutti i nodi vengono al pettine è sicuramente penalizzato.  Un plauso alla colonna sonora del pianista  Marco I. Benevento che impreziosisce la pellicola con un sax malinconico, tipico (non banale eh) per un noir in una città cupa e marcia che non da speranze neanche con dei temi musicali ogni tanto più allegri, come invece succedeva spessissimo nel cinema di genere anni 70. La prova attoriale è sufficiente, Luca Argentero a mio parere non è adatto al ruolo di ex poliziotto ed investigatore privato, corpo troppo perfetto, una faccia troppo pulita rendono poco credibile il fatto che ne abbia passate tante. Eva Herzigova fa il suo lavoro,  non fa grossi scivoloni e per le poche parti che recita risulta credibile (soprattutto la scena dell’obitorio). Claudio Amendola torna a lavorare con Risi dopo venticinque anni (il pluridecorato Mery per Sempre) e a mio parere il suo ruolo, il commissario duro e corrotto, a differenza di Argentero, è più adatto a lui e riesce ad interpretarlo dignitosamente. L’attore che mi ha convinto di più è sicuramente Pippo Delbono, il ruolo dell’avvocato spregevole e materialista è perfetto per lui come un abito cucito su misura, l’attore trasferisce al personaggio uno sguardo “da cattivo” e l’arroganza di chi crede  di poter comprare tutto con il denaro, a questo proposito la scena della “trattativa”con Luca Argentero è abbastanza esplicativa.
In conclusione voglio tributare un plauso  a Marco Risi per aver girato un tipo di film che in Italia non si gira da tanto tempo (salvo sporadiche eccezioni) e per aver provato almeno a riesumare qualcosa che in Italia fare molto bene e tutti nel mondo ci invidiavano. Ormai in Italia il cinema è agonizzante, in coma farmacologico, si girano per lo più commedie demenziali e film recitati da cani da gente che viene presa dalla tv dopo aver vinto un talent show o un reality. In questo scenario apocalittico un film come Cha Cha Cha, un film non privo di difetti come detto in precedenza è utile come una boccata d’ossigeno dopo un immersione in acque oceaniche. Mi sento di consigliarne la visione a tutti, soprattutto ai nostalgici come me di un cinema che non c’è più e che purtroppo…non tornerà.
Curiosità:
Il nome del protagonista, Corso, è un omaggio all'attore Corso Salani, prematuramente scomparso a 48 anni nel 2010, che aveva recitato per Marco Risi ne Il muro di gomma e in Nel continente nero.
Questo è l'ultima opera del grande direttore della fotografia Marco Onorato, scomparso dopo una breve malattia neanche venti giorni prima dell'uscita del film.
Il giornalista e sceneggiatore Andrea Purgatori aveva già lavorato con il regista Marco Risi ne Il muro di gomma (1991), Nel continente nero (1993) e Fortapàsc (2009).
In due brevi cameo, nel film appaiono, nel ruolo di se stessi, il leader dei mitici Rokes, Shel Shapiro, e l'attore Nino Frassica.

Frasi e dialoghi da ricordare:
- Torre : Forza che c’era dentro l’email che t’ha inviato il frocetto?
- Corso: Ah ecco, sei tu che mi hai messo il telefono sotto controllo
- Torre: Non mi hai risposto
- Corso: E chi te lo ha ordinato?
- Torre: Ancora non mi hai risposto
- Corso: Neanche tu
- Torre: Io sono lo stato tu sei niente!

Recensione a cura di:

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Commenti

luisabosco ha detto…
bellissima recensione...lo vedrò
luisabosco ha detto…
bellissima recensione...lo vedrò