PENSIONE PAURA (1978)



Regia/Director: Francesco Barilli
Soggetto/Subject: Barbara Alberti, Amedeo Pagani
Sceneggiatura/Screenplay: Barbara Alberti, Amedeo Pagani, Francesco Barilli
Interpreti/Actors: Eleonora Cristofani [Leonora Fani] (Rosa), Luc Merenda (Rodolfo), Francisco Rabal (amante della madre di Rosa), Jole Fierro (amante di Rodolfo), Lidia Biondi (madre di Rosa), José Maria Prada, Maximo Valverde, Francesco Impeciati, Luigi De Santis, Carlo Totti
Fotografia/Photography: Gualtiero Manozzi
Musica/Music: Adolfo Waitzman
Montaggio/Editing: Amedeo Salfa
Produzione/Production: Aleph Cinematografica, Alexandra Cinematográfica, Madrid
Distribuzione/Distribution: Euro International Films
censura: 71508 del 16-02-1978
Altri titoli: La violación de la señorita Julia

Durante la Seconda Guerra Mondiale e con il marito impegnato al fronte, Marta,(Lidia Biondi) insieme a sua figlia Rosa( Leonora Fani) e un cameriere alcolizzato, gestisce una fatiscente pensione in riva ad un lago,la "Pensione delle Sirene" occupandosi di una poco raccomandabile clientela composta da due prostitute, qualche fuggiasco (tra cui il suo amante) e altre persone misteriose. Una notte, Marta, viene trovata morta in fondo ad una rampa di scale, la donna è rovinosamente caduta al buio per disgrazia. Rosa, a questo punto, si trova improvvisamente da sola, incapace di governare la situazione e trovandosi, per giunta, in balia di ospiti pericolosi e senza alcuno scrupolo; una notte viene aggredita da due trafficanti di preziosi. I malviventi sono convinti che la ragazza nasconda una refurtiva di gioielli. In realtà i gioielli sono stati trafugati da uno degli ospiti della pensione, il signor Rodolfo(Luc Merenda), uomo bello, giovane e prestante mantenuto dalla sua amante(Jole Fierro), una donna vecchia e perversa. In un crescendo di violenza e di accidia, Rosa, una notte, viene attirata in camera dalla vecchia amante di Rodolfo. Ad attenderla in camera, però, c'è proprio l'uomo che la violenta sadicamente. Dopo la violenza Rosa fugge e si rifugia in camera più che mai sconvolta. I viveri scarseggiano e gestire la pensione è sempre più difficile: gli ospiti, oltre a non pagare la retta, diventano ogni giorno più strafottenti. Rosa ha un solo amico: un ragazzino sensibile che spesso si offre di aiutarla e con cui passa alcuni momenti spensierati. Il ragazzo è nipote di un sacerdote della zona: uomo taccagno e cinico, che si rifiuta di intervenire per aiutare Rosa. Durante una notte piovosa, un uomo nero vestito, si introduce nella pensione ed uccide barbaramente Rodolfo e la sua amante a colpi di scure. Rinvenuti i cadaveri, Rosa, più che mai sconvolta, li occulta nelle cantine della pensione, locali un tempo adibiti alle zone termali del luogo. Rosa continua a sperare che il padre possa un giorno ritornare a casa, liberandola da quell'inferno. Una notte la ragazza viene bloccata dai vari clienti della pensione (compreso l'amante della madre che restava sempre nascosto nella soffitta). I clienti la vogliono coinvolgere in una specie di orgia; la ragazza si dimena e grida e, in quel momento, fa il suo ingresso un misterioso figuro che uccide i vari ospiti a colpi di mitra. Rosa è più che mai convinta che l'uomo sia suo padre ma, in realtà, dietro il cappello bel celato sul viso, si nasconde un altro uomo che le rivela di aver fatto parte di un battaglione insieme a suo padre, morto in guerra da qualche tempo. L'uomo comunica a Rosa che è necessario che lasci la pensione e lo segua: penserà lui al suo domani. Rosa, però, più che mai scioccata dagli avvenimenti, non si rassegna al fatto che suo padre sia morto. La ragazza, fra l'altro, confessa all'uomo di essere stata proprio lei ad uccidere Rodolfo e la sua amante a colpi di scure: travestita da uomo, aveva ucciso i due amanti per vendicarsi della violenza subita. Aveva poi occultato i corpi nelle cantine. L'uomo non dà peso ai particolari e insiste affinché Rosa abbandoni la pensione e lo segua. Incredula davanti alla tragica notizia della morte del padre e più che mai scossa dagli eventi violenti che l'hanno coinvolta, Rosa, perde il senno e uccide il suo salvatore a colpi di pistola, dopodiché, si chiude nella pensione stracolma di cadaveri in attesa del ritorno del padre. Solo in quel momento si comprende che la ragazza è diventata completamente pazza.
.Scritto da Amedeo Pagani,Barbara Alberti e Barilli,il film,a detta dello stesso regista(chi ha il dvd della Next video si guardi l'interessante intervista curata dallo staff di Nocturno),soffri'di una gestazione complicata a causa di dissidi tra la produzione(Tommaso Dazzi,Paolo Fornasier)e la troupe,Barilli stesso non sentiva il film "suo",al contrario di "Il Profumo della Signora in Nero",dove probabilmente aveva avuto piu'liberta' a livello organizzativo,ed anche il fatto che la sceneggiatura sia stata scritta a tre mani(o a sei,fate voi) ne deve aver risentito molto.Pensione Paura,sarebbe potuto essere una bellissima versione nostrana di "Psycho" di Hitchcock,se solo si fossero lasciate da parte alcune cose in fase di sceneggiatura che francamente,a parer mio,c'entrano come i cavoli a merenda:Rosa(una splendida Leonora Fani)aspetta il ritorno del padre,al quale è fortemente legata(una sorta di complesso di Elettra latente che si evincera'solo alla fine del film)ricorda certe caratteristiche di Norman Bates:l'amore incondizionato per uno dei due genitori,il rapporto ambiguo e iperprotettivo della madre(che pero'nasconde l'amante,interpretato da Francisco Rabal),la gestione con la stessa della pensione(in Psycho era il motel),quel suo essere ancora"bambina"anche se cresiuta(la stanza da letto con la lampada che proietta le farfalle sul muro),dopo la morte della madre(unico punto di riferimento,nel bene e nel male),Rosa si ritrova da sola,con i suoi fantasmi,con le sue paure,a dover gestire l'albergo ed i suoi strani clienti,tra i quali Rodolfo(Luc Merenda) che non perde occasione di provocarla e insidiarla,scatenando la gelosia dell'amante(Jole Fierro)di quest'ultimo.Una notte,proprio l'amante di Rodolfo(che deve aver pensato di offrire la preda al cacciatore cosi'da placarne gli animi e farlo ritornare da lei) attira con una scusa Rosa nella camera da letto dei due,dove Rodolfo,che nel frattempo si era nascosto,aggredisce la ragazza e la violenta.La notte seguente,un misterioso uomo,si introduce nella camera dei due e li uccide,scoperti i cadaveri,Rosa gli occulta nei sotterranei della pensione che una volta fungevano da bagni termali. Fin qui il film funziona,ed alla grande,merito di una regia attenta,di una bellissima fotografia,dell'uso dei colori(argentiani,sopratutto il blu e rosso di "suspiria-na" memoria),delle stupende musiche di Adolfo Waitzman,che ci portano,pur con un ritmo molto lento(ma per me questo non è un difetto)al delinearsi nella mente della protagonista di un’ombra scura, che trae nutrimento dai piccoli drammi quotidiani (la guerra, sebbene non ci venga mai mostrata e le pulsioni sessuali che minuto dopo minuto assediano l’innocenza pura della protagonista) per poi sfociare nella follia definitiva che si scoprirà solo alla fine,poi pero'in seno a tutto questo si sviluppano due sottotrame che,francamente,a parer mio,potevano  essere gestite meglio,mi riferisco al furto dei gioielli dell'amante di Rodolfo,e all'arrivo dell'amico commilitone del padre di Rosa:la prima(il furto dei gioielli) viene tirata un po'troppo per le lunghe,la seconda,con l'arrrivo del commilitone,(che salvera'Rosa prima dai soci di Rodolfo che cercano i gioielli,e poi dagli altri clienti della pensione che vorrebbero usarle violenza), che gli rivelera'che l'amato padre è morto a causa del tradimento dell'amante della madre,invece viene girata un po troppo velocemente,quasi buttata li',ed è un vero peccato,perche' la sequenza finale invece,in cui Rosa, dopo essersi disfatta dei cadaveri di tutti i clienti della pensione, chiude tutte le finestre della medesima e si rintana nell’oscurità delle sue stanze solitarie, mentre in sottofondo la sua voce legge l’ultima, disperata e folle lettera d’amore al padre è una sequenza da brividi,bellissima.Un film opprimente,decadente e nerissimo,dall'atmosfera malsana e affascinante,ottimi Leonora Fani, Luc Merenda e Jole Fierro.

Recensione a cura di:

Commenti

Troppo bello 'sto blog!

Ti ho premiato con il premio Liebster Award.

Se vuoi, vedi qui:
http://recensioni-libri-tv.blogspot.it/2013/10/ho-saputo-ieri-che-questo-blog-e-stato.html

Un saluto.
Roberto Zanni ha detto…
@Enrico Cardillo mi fa piacere che il blog ti piaccia, è grazie per il tuo attestato di stima :)